Lo spettro dell’Iva
Stavolta è l’Iva il nodo del contendere all’interno dell’esecutivo. Se infatti da una parte Matteo Salvini e Luigi Di Maio si dicono contrari ai rincari del prelievo fiscale, il ministro dell’Economia Giovanni Tria ieri (17 aprile) in Parlamento, durante l’audizione sul Def - Documento di Economia e Finanza, ha detto chiaramente che l’incremento delle imposte sui consumi “resta confermato in attesa di definire nei prossimi mesi misure alternative”. “Le risorse ci sono sempre, l’importante è decidere dove metterle e la decisione è politica”, ha aggiunto Tria.
Contro le intenzioni paventate dal responsabile del dicastero dell’Economia si è espresso anche Dieter Steger, parlamentare della Svp, mettendo in luce gli effetti che si avrebbero con un aumento dell’Iva al 25%. Oltre ad essere “un duro colpo al potere d’acquisto delle famiglie”, ciò “rappresenterebbe un problema per la competitività degli esercizi commerciali dell’Alto Adige e di tutti gli altri territori di confine, visto che l’Iva ordinaria in Austria è al 20%, in Germania al 19%”.
Avevamo ragione quando, durante la legge di Bilancio, dicevamo che le risorse andavano spese a favore della crescita e non per misure quali Quota 100 e il Reddito di cittadinanza che non porteranno alcun beneficio all’andamento generale dell’economia
Il Def “fotografa lo stato di salute dei conti pubblici e l’andamento complessivo dell’economia, una fotografia che è anche un giudizio su alcune scelte finora compiute - spiega il senatore della Volkspartei e vicepresidente della Commissione Finanze -. Non più di sei mesi fa il Governo parlava per il 2018 di una crescita dell’1,5%, il DEF certifica che sarà dello 0,2%. Avevamo ragione quando, durante la legge di Bilancio, dicevamo che le risorse andavano spese a favore della crescita e non per misure quali Quota 100 e il Reddito di cittadinanza che non porteranno alcun beneficio all’andamento generale dell’economia”. C’è poi il capitolo privatizzazioni, dove le previsioni si dimostrano eccessivamente ottimistiche, e i due miliardi che erano stati vincolati agli obiettivi di crescita economica e che adesso non verranno più erogati, nota Steger.
Il ministro Tria punta inoltre sui decreti crescita e sblocca-cantieri (quest'ultimo attende oggi l’approvazione in Cdm). “L’impulso alla crescita è modesto, 0,1% per l’anno in corso, 0,2% per quello futuro - osserva il senatore Svp - Il punto vero è che c’è bisogno di una forte discontinuità nelle scelte economiche. La congiuntura internazionale non aiuta, per questo, già con la scorsa legge di Bilancio bisognava mettere al centro la crescita attraverso la riduzione del cuneo fiscale, la semplificazione burocratica, il miglioramento della pubblica amministrazione, lo sblocco degli investimenti per le opere pubbliche, una seria razionalizzazione delle spese. Io mi auguro - conclude Steger - che il Governo riesca con la prossima legge di Bilancio a correggere la rotta. L’Italia rischia di scivolare in una nuova recessione, bisogna fare tutto il possibile affinché non accada”.