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Gli studenti e il problema degli affitti

La denuncia dell’associazione MUA: “Situazione critica anche a Bolzano”. L’appello alla Provincia: “Vogliamo soluzioni e garanzie”.
Uni Bozen
Foto: Hannes Prousch

Gli affitti, cruccio (anche) degli studenti. Per cercare di risolvere una situazione che si è progressivamente aggravata a causa dell’emergenza coronavirus e degli effetti dei vari DPCM - con gli universitari che prima del lockdown hanno lasciato in massa studentati e appartamenti in affitto in Alto Adige per tornare dalle proprie famiglie - i Rappresentanti degli studenti della Libera Università di Bolzano, insieme all’associazione MUA (Movimento Universitario Altoatesino), alzano la voce per farsi sentire nei palazzi della Provincia.  

“Mentre un cospicuo numero di studenti, tornati a casa propria, non ha usufruito di tutti i servizi degli studentati, chi è rimasto, in alcuni casi, non ha comunque potuto utilizzare a pieno diversi servizi garantiti normalmente”, spiega Gabriele Scalise, rappresentante degli studenti dell’unibz. 

Gli interrogativi sorti in questo periodo riguardano la possibilità di ottenere una sospensione dell’affitto per i mesi di non utilizzo, ma anche di avere la garanzia di ricevere nuovamente il posto letto negli studentati il prossimo anno accademico. “Fatto, quest’ultimo, di certo non scontato visto che i criteri per la riammissione tengono conto sia di un merito minimo di studio, sia, per chi rinnova la richiesta al secondo anno, che si sia alloggiato nello studentato l’anno precedente. Un caso che mette in difficoltà tutti coloro che hanno deciso, a causa dell’emergenza, di risolvere il contratto d’affitto in essere”, così Scalise. A fargli eco è la collega Eleonora Pizzini: “Alle tante problematiche per chi è tornato a casa si aggiungono quelle per gli studenti rimasti bloccati a Bolzano. Questi ultimi hanno dovuto far fronte a problemi economici in seguito al lockdown e per molti è stato difficile continuare a pagare l’affitto senza una riduzione del canone”.

 

La trattativa

 

Nel caso specifico di Bolzano l’associazione MUA sottolinea che nella gran parte dei casi i contratti in essere scadranno o verranno rinnovati a fine estate, e riguardo alle attuali mensilità in cui l’alloggio non è stato sfruttato a causa dell’emergenza? Da una parte molti universitari hanno chiesto una sospensione dell’affitto o addirittura la conclusione del contratto (senza contare che una buona parte di loro, quando ha lasciato l’alloggio, ha anche abbandonato molti effetti personali in stanza con l’impossibilità di ritornare a recuperarli), dall’altra i proprietari si sono ritrovati con la volontà di andare incontro alle richieste, vista l’emergenza, ma allo stesso tempo con la necessità di dover far quadrare i conti. “Nonostante le necessità di ognuno gli accordi tra le parti sono stati abbastanza eterogenei. In molti hanno abbassato la quota d’affitto, qualcuno l’ha sospesa e altri hanno deciso di concludere totalmente i contratti”, dice Stefano Zuliani, responsabile MUA.

A seguito del pressing dei Rappresentanti degli studenti, l’associazione MUA e sh.asus hanno ottenuto intanto la sospensione degli affitti per gli studentati, ma anche la garanzia di una riammissione negli stessi alloggi per il prossimo anno accademico anche per chi ha concluso il contratto d’affitto durante questi ultimi due mesi. È stato anche abbassato il merito di studio richiesto per questa riammissione, così come i mesi di permanenza nello studentato per l’anno accademico in corso (che sono stati ridotti a quattro). Prossima tappa: il 26 maggio prossimo, data prevista per una tavola rotonda - a cui saranno invitati anche l’assessore Philipp Achammer, l’associazione sh.asus e il rettore della Libera Università di Bolzano, Paolo Lugli - per discutere le problematiche di questi ultimi mesi di emergenza Covid-19 relative ad affitti (negli studentati e privati), didattica e diritto allo studio.