Politics | La ricucitura

“A volte tornano”

Gallo e Margheri si sono ripresentati da Spagnolli, manifestando la propria disponibilità a trattare. Per il sindaco la legge elettorale è la "più assurda della storia".

“Oggi i rappresentanti di Sel e della Lista "A sinistra per Bolzano con Gallo", Margheri, Gallo e Molin Ferremi, sono venuti a trovarmi con la notizia che i rispettivi direttivi di partito, dopo accesa discussione, li hanno autorizzati a riaprire la trattativa per entrare nella futura maggioranza di governo della città.”

Il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli su Facebook alle ore 21.30 di ieri ha pubblicato la 16esima puntata del suo travagliato ‘diario di bordo’. (ipotetico sottotitolo, nostro: “alla ricerca della Giunta perduta”. 
Per Spagnolli dunque quello del frammento di ecosociali dialoganti e concilianti è “un segno di responsabilità”. 
Il sindaco ricorda che “per provare a costituire un governo per la città è necessario raggiungere compromessi”, osservando che il ‘niet’ dei Verdi rischia di non essere servito a nulla (“se non si riuscisse a fare la Giunta, l'iter del procedimento amministrativo passerebbe nelle mani del commissario che lo approverebbe senza più alcun passaggio in Consiglio”. 
Insomma: chi vuole davvero combattere il PRU deve passare per forza attraverso una Giunta. E Spagnolli arriva indirettamente ad accusare di dilettantismo i Verdi e, nello specifico, la candidata sindaca Cecilia Stefanelli che ha condotto le trattative. 

“La politica, intesa come l'arte di perseguire l'interesse pubblico nel breve, medio e lungo periodo conciliando le inevitabili situazioni contraddittorie, non è per tutti, anzi, necessita di una formazione accurata.”

Nel proseguire il ragionamento Spagnolli si esprime con linguaggio terra terra, come sua consuetudine: “con i Rossi 1 e 2 abbiamo ragionato insieme a lungo e ci sono margini per una ricomposizione della trattativa”. 
Il sindaco fa anche la morale agli oltranzisti, affermando che l’attuale momento di sfiducia dei cittadini nei confronti della politica necessita di una “rivoluzione innovativa”. Il giudizio di Spagnolli qui diventa sprezzante.

“La rivoluzione innovativa non può avere per protagonisti i figli di papà che si divertono a fare i benestanti annoiati che decidono di accodarsi ai movimenti dell'antipolitica o gli intelettuali nullafacenti.”

Spagnolli si appella alle “categorie che di coloro che di solito le subiscono le rivoluzioni anziché farle” e cioè “quelli che lavorano”. 

Il sindaco conclude il suo sfogo prendendosela con “la legge elettorale più assurda della storia, per la quale chi vince le elezioni è costretto a chiedere per favore a chi le perde per poter governare”. Dicendosi convinto, ancora una volta, che ce la farà nel portare a compimento il suo arduo compito.