Society | Migranti

Di nuovo in piazza per gli invisibili

A Bolzano nuova protesta in piazza Municipio, volta per segnalare la situazione di ‘limbo’ vissuta da mesi da 250 migranti non richiedenti asilo ma bisognosi d’aiuto.

Ieri venerdì 17 giugno un centinaio di persone è sceso in piazza davanti al Municipio di Bolzano per ribadire l'assoluta contrarietà al modello vigente di gestione dei migranti in Alto Adige. Non era la prima volta che sotto lo slogan 'Bozen Accoglie' i cittadini e le cittadine di Bolzano, insieme ovviamante ai migranti stessi, si ritrovavano per denunciare l'assurda situazione che vige in città.

Ricordiamo che a Bolzano a tutt'oggi ci sono circa 250 persone richiedenti protezione internazionale che da mesi attendono di poer accedere alle misure di accoglienza previste dalla normativa italiana ed europea. Solo 40 tra questi, considerati vulnerabili, hanno ricevuto semplicemente un alloggio. I migranti restanti sono stati invece ospitati durante l'inverno appena trascorso nelle strutture destinate all''Emergenza Freddo'', che in realtà dovrebbero occuparsi solamente di persone 'senza fissa dimora' durante la notte. 

Insomma: dopo mesi di ‘emergenza’ non è ancora dato sapere quale sia la forma giuridica sottostante gli interventi di assistenza per tutte queste persone e come, o se, le autorità locali e nazionali intendano muoversi per garantire le misure d'accoglienza previste per questi richiedenti protezione internazionale.

Durante la protesta di ieri il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi si è offerto di ricevere una delegazione dalla piazza. Durante l'incontro Caramaschi ha ribadito - come già più volte dichiarato pubblicamente - di avere l’intenzione di muoversi affinché  gli oneri della gestione dei migranti passino almeno in parte dal Comune alla Provincia. Il sindaco  di Bolzano si è dichiarato comunque completamente all'oscuro della situazione tragica in cui si ritrovano i circa 250 richiedenti protezione internazionale nella sua città. All'incontro nel municipio del capoluogo altoatesino ha partecipato anche il neoassessore alle politiche sociali Sandro Repetto, che si è detto pure lui all'oscuro della situazione, prendendosi l’impegno di cominciare a studiare seriamente la questione per capire quale oggettivo ruolo può avere il Comune nel migliorarla.