"Con Salvini la Lega ha smarrito il dna"
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Gentile Paolo Zanorini,
capisco la sua difesa delle posizioni della Lega, del suo congresso (nazionale) e del suo statuto. Ma la mia obiezione era che c’è poco congresso (nazionale), non che il congresso sia sbagliato… il congresso è il luogo in cui riverberano le opinioni e si manifesta il dissenso, che non saprei dire in Alto Adige, ma in altre parti è alto, ed è sotto gli occhi di tutti. Esprimevo preoccupazione per quella che mi sembrava un’anomalia, segnalata da un editoriale di Salto di meno di un anno fa, che “congressi elettivi sono stati annunciati infinite volte, ma poi, per un motivo o per l'altro, non ci si è mai arrivati”. La mia tesi di fondo è che la politica è un’attività competitiva, in cui chi perde lascia … ragion per cui i segretari, a volte (in Italia ahimè solo a volte) cambiano… per cui è normale che in area 5S, ad esempio, si parli del dopo-Conte (che poi ci si arrivi, è tutto da vedere). Non con la Lega, che straperde ma continua a tenersi il suo capitano, il quale è evidentemente privo di una visione che prescinda da trovate estemporanee, il cui fine è mantenere una soglia decorosa di consenso per poter andare avanti.
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Nell’articolo mi chiedevo fino a dove la politica al ribasso di Salvini sarebbe dovuta arrivare perché si possa giungere a un congresso vero e magari, chissà, a un nuovo segretario. Il riferimento all’inutile congressino voleva dire questo, l’appiattimento sulla linea del segretario nazionale, che non vuol dire “tutti in TV a criticarci l’un l’altro come avviene spesso in casa PD”, ma neanche che siamo tutti contenti come delle pasque con Andrea Crippa al centro nella foto di rito. In altre più chiare parole: il congresso regionale è servito per uscire dal commissariamento e nominare un segretario, esprimendo una linea coerente con la “teoria politica” del segretario nazionale. Sinceramente non ho molti elementi per dire che sia servito ad altro, se cioè i lavori del congresso regionale abbiano espresso dissenso o una possibile idea alternativa da portare magari all’attenzione del congresso nazionale, se mai ce ne sarà uno.
L’affermazione più eloquente è proprio la foto di rito con Crippa, perché le uniche informazioni sul congresso sono i comunicati stampa alle testate locali… c’è un pagina wikipedia in inglese e in catalano, che rimanda nelle ultime due note a un sito della Lega Alto Adige aggiornato al 2011… poi c’è il sito legaonline.it/trentino-alto-adige/, ma l’unico contenuto è una lista coi nomi del consiglieri regionali. Per cui la foto mi sembrava l’espressione più eloquente in questo silenzio… per quel che riguarda poi le piccole e medie aziende, i cui interessi erano nel DNA della Lega delle origini, beh, io sinceramente non trovo elementi per poter affermare che c’è stata una svolta rispetto a sei anni fa, quando Alesina e Giavazzi, non propriamente due sprovveduti (e sicuramente non due tifosi), rimarcavano come la Lega si adoperasse “per vanificare le norme esistenti volte a ridurre il numero delle circa 10.000 aziende pubbliche locali; mantenendo in vita aziende pubbliche prive di dipendenti, con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti e persino quelle che hanno avuto un risultato negativo per quattro dei cinque anni precedenti”.
Le cose sono cambiate? Visto che si citano le piccole e medie imprese, la posizione della Lega qui in Alto Adige è diversa da quella di tutti gli altri? (…ci sono in realtà piccole e significative eccezioni, ma non ne parlo perché non vorrei far la parte del tifoso… non lo sono). Io sono certo che la Lega Alto Adige possa dare un contributo critico a una linea politica nazionale apertamente e quotidianamente contestata da tantissimi dentro la Lega. E quei tantissimi vorrebbero aver voce dentro un congresso nazionale elettivo… ecco, visto che internamente pare esserci un “dialogo” e quindi anche qualcuno tra di voi che magari dissente con la linea rappresentata da Crippa, mi permetto di opinare che quel qualcuno ha, a mio modo di vedere, ragioni da vendere.
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