Society | Solidarietà

Il clandestino sulla statua ed i clochard a colazione

Reazioni contrastanti di fronte al gesto dell'immigrato che si voleva dare fuoco nello stesso giorno in cui Durnwalder ha ricevuto una delegazione di "senza fissa dimora".

Un intreccio di disperazione, follia, indifferenza e reporting compulsivo. È con queste parole che forsesi potrebbe sintetizzare il fatto verificatosi giovedì 17 ottobre in piazza Walther a Bolzano, quando un giovane immigrato diciannovenne con problemi di tossicodipendenza, colpito da foglio di via perché privo di permesso di soggiorno e con precedenti per furto, si è prima cosparso i vestiti di benzina e poi si è arrampicato, nudo, sulla statua di Walther von der Vogelweide. Tra lo stupore dei presenti il giovane ha quindi iniziato ad urlare, dicendo che non aveva fatto nulla e che voleva tornare nel suo paese, mentre intanto si provocava ferite con un oggetto tagliente. In breve tempo il ragazzo è stato fortunatamente convinto a desistere dal suo gesto e scendere dalla statua, grazie all'intervento di ufficiale dei carabinieri, prontamente giunto sul posto. 
Ma la scena intanto si era svolta alla presenza di numerosi passanti, turisti ed avventori dei locali pubblici della piazza,  suscitando reazioni di vario genere. 
Ed è proprio qui il punto.

"Dal bar all'angolo della galleria" ha riferito Caterina Pifano sul suo profilo facebook, "degli avventori seduti la tavolino con bicchierino di aperitivo in mano urlavano 'buttati, sei il mio idolo!', mentre alcune donne, tra le quali io, sdegnate intimavano loro di tacere". Il racconto di Bifano prosegue: "capannelli di curiosi hanno iniziato via via a formarsi, persone che con i cellulari riprendevano la scena, trasformati in reporter delle disgrazie altrui invece di essere umani empatici pronti ad aiutare".

Il fatto, che naturalmente ha suscitato diverse reazioni sui social network, si è verificato guarda caso nel medesimo giorno in cui Luis Durnwalder aveva ospitato a palazzo Widmann per una "colazione" una decina di "senza fissa dimora" che docilmente - ha riferito l'ufficio stampa della provincia - hanno anche "avuto la possibilità di esporre al presidente i loro problemi e le loro richieste". Come gli altri cittadini che si recano giornalmente all'alba in udienza dal presidente della giunta, insomma. 
Ma mentre i reporter improvvisati di piazza Walther hanno tentato di riprendere il più possibile per poter moltiplicare i propri "clic", l'ufficio stampa della giunta ha invece scelto di diffondere una fotografia dei "senza dimora" con i volti sfumati e irriconoscibili. Per aggiungere probabilmente al beneficio della colazione di lusso anche un ulteriore benefit: l'anonimato. 
Nelle disperazione, dunque, differenti destini. Per chi docilmente accoglie l'elemosina e per chi invece urla la propria disperazione.