CRESCERE NELL'ACCOGLIENZA
Anche quest’anno dal 7 al 15 ottobre si svolge la Settimana dell’Accoglienza, iniziativa organizzata dal Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza in collaborazione con diverse realtà del Trentino Alto Adige e che quest’anno vede al centro il tema della “comunità che diventa una comune umanità”. L’Associazione Volontarius Onlus, in collaborazione con la Cooperativa Sociale River Equipe Onlus ha deciso di organizzare due giornate di porte aperte per concretizzare il concetto di sviluppo di comunità. È infatti facile parlare di accoglienza e inclusione, ma serve mettersi maggiormente in gioco se si vuole dar vita a delle opportunità concrete alla cittadinanza e ai suoi nuovi ospiti (nel complesso, appunto, la comunità) di incrociarsi con gli sguardi, di conoscersi e confrontarsi. Senza dimenticare che molte delle persone che negli ultimi anni sono arrivate a Bolzano saranno, un domani, nuovi cittadini. Domenica 8 ottobre con Bolzano senza confini abbiamo voluto dare una panoramica informativa e umana sul fenomeno delle migrazioni. Si tratta di un’iniziativa organizzata dal centro accoglienza Casa ex Gorio di Bolzano, in via del Macello 15, che ha visto svolgersi un evento musicale, una mostra di fotografie e la proiezione di un video girato in collaborazione con il Gymne Meran che racconta le storie di vita di alcune persone richiedenti protezione internazionale. Si sono presentati alla giornata diversi cittadini, più o meno conoscenti della Casa, che hanno così vissuto l’occasione di incontrarsi e conoscere nuove storie di vita. Con musica reggae e un pranzo condiviso, non è mancato il tempo per divertirsi ma neanche quello per riflettere. L’equipe della Casa, insieme ai suoi ospiti, ha infatti appeso alle pareti diversi cartelloni. “Da dove arrivo?” chiede uno che ritrae due persone, una dalla Libia in fuga dalla povertà estrema e una dalla rotta balcanica in fuga dalla guerra. Un altro cartellone spiega le diverse situazioni che coinvolgono i paesi di provenienza delle persone, altri spiegano le procedure del sistema di accoglienza provinciale e nazionale, altri ancora i dati relativi agli arrivi del 2016 e del 2017. Spicca il numero, sempre tragico, delle persone morte in mare durante il 2017: attualmente 2.561 persone. Lunedì 9 ottobre il centro accoglienza Casa ex Pernter di Ora ha organizzato un Aperitivo dal mondo, una degustazione di piatti tradizionali per favorire l’incontro tra culture. La Casa accoglienza ha aperto pochi mesi fa, ma ha già visto un’importante partecipazione da parte della cittadinanza. «Le istituzioni locali e il volontariato sono una fortissima risorsa umana» racconta Mo’tasem Isied, operatore della struttura «e ci ha aiutato molto il passaparola, grazie al quale oggi diverse persone hanno trovato impegni e opportunità di lavoro». Nella Casa sono ospitate anche alcune famiglie i cui bambini, che sono regolarmente iscritti a scuola, aiutano i genitori nelle traduzioni in italiano. Si nota subito infatti che gli adulti parlano in inglese, mentre i bambini salutano in italiano. Così, tra piatti tipici di Senegal, Mali, Costa d’Avorio e diversi altri paesi, è trascorsa la serata. Iniziative come queste funzionano nel momento in cui si raggiunge l’obiettivo di far vivere alla cittadinanza e alle persone ospiti nuove esperienze di vita, stimolando anche delle riflessioni. L’incontro, che può nascere anche solo dall’incrocio di uno sguardo o dalla spontaneità di un sorriso, diventa allora occasione per far emergere il tema centrale del mondo di oggi, ovvero il confronto con l’Altro. Se in Italia non siamo in grado di offrire un’adeguata accoglienza, come è tristemente emerso anche dalle vicende degli ultimi giorni, è anche perché nella nostra quotidianità siamo reticenti a parlarci l’un l’altro, disagio personale che arriva prima della paura del diverso.
LUCA DE MARCHI
VOLONTARIUS