Society | Legislazione

Una scuola di qualità ma blindata

Graduatorie triennali e, in prospettiva, patentino B per gli insegnanti che vorranno abilitarsi. Ecco le prime notizie dalla legge Omnibus sull’istruzione.

La scuola altoatesina si accinge a cambiare volto ma per guardare al futuro la Provincia non ha predisposto una legge quadro, bensì una omnibus che a partire dal 2016/2017 traghetterà una serie di innovazioni di non poco conto. 

I contenuti della omnibus sono stati illustrati ieri 17 novembre dal direttore della ripartizione scuola italiana Renzo Roncat, coadiuvato per l’occasione dalla sovrintendente Nicoletta Minnei e dall’assessore provinciale competente Christian Tommasini

Tra le novità più significative vi è la scelta di rendere triennale la validità delle graduatorie d’Istituto, così come avviene da tempo in tutta Italia. Viene attivato dunque una sorta di ‘argine’ rispetto all’invasione di richieste che ogni anno arrivava da parte di centinaia di insegnanti provenienti dal resto del territorio nazionale. 
Campanilismo? Egoismo localistico? A motivare la decisione non vi sarebbe nulla di tutto questo, bensì il desiderio da parte dei responsabili della scuola altoatesina di rendere più stabile e specializzato il corpo docente, nell’ottica di migliorare ulteriormente la sua preparazione per le sfide che aspettano la scuola altoatesina. Su tutte l’avvicinamento inderogabile al mondo del lavoro e, naturalmente il miglioramento dell’apprendimento, diretto o veicolare, della L2

Dunque una scuola di confine che si specializza sempre di più, d’intesa con il ministero dell’Istruzione. Questo l’obiettivo. 
Con alcuni corollari non da poco e veri e propri spauracchi. Come l’introduzione della certificazione linguistica (patentino B) per tutti coloro che in futuro ambiranno all’abilitazione all’insegnamento

Nel corso della presentazione della bozza della legge, che il prossimo 24 novembre verrà sottoposta al Consiglio Scolastico, dal numeroso pubblico si sono alzate a più riprese voci critiche. Soprattutto legate al sospetto che la riforma all’insegna della qualificazione in realtà nasconda una vera e propria discriminazione

L’ultima parola sulla riforma l’avrà la giunta provinciale, che però dovrà prestare grande attenzione. I sindacati sono pronti a scendere sul piede di guerra, specie se non riterranno di essere stati sufficientemente coinvolti nelle consultazioni di questi delicati mesi che preludono alla versione definitiva della legge. 

Un aspetto che complica molto le cose è legato, ancora una volta, alle differenti esigenze della scuola tedesca e quella italiana.

La scuola tedesca è sempre più concentrata su un collegamento stretto e alla creazione di vasi comunicanti tra scuola statale ‘provinciale’ e formazione professionale
Per quanto riguarda la gestione del personale docente la differenza di prospettiva rispetto ai colleghi italiani è poi enorme perché non deve fare i conti con le (legittime) richieste da parte del resto del territorio nazionale. Una terza esigenza fortemente sentita nella scuoia tedesca è quella di riuscire a dare spazio alle attività integrative (soprattutto) musicali nel computo dell’orario scolastico annuale

E’ inutile dire che per quanto riguarda la scuola italiana, al di là della complessa questione della gestione e della qualificazione degli organici dei docenti, vi è poi la sentitissima esigenza da parte delle famiglie (più che dagli insegnanti) di accrescere più velocemente possibile l’efficacia della scuola altoatesina di lingua italiana per quanto riguarda le capacità d’insegnamento del tedesco seconda lingua. Con un focus in particolare sulla necessità di qualificare insegnanti da mettere a disposizione delle classi bilingui che si stanno diffondendo a vista d’occhio nella scuola primaria, in quella secondaria di primo grado e - nel prossimo futuro - anche nelle scuole superiori. 

Come si vede il tema è cruciale e delicatissimo, per l’intero sistema scolastico e per la società altoatesina/suditirolese, comportando una delle più grandi sfide in questa legislatura per quanto riguarda la politica provinciale. 

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