“Con 72.000 testati sarà un successo”
Al test di massa come alle elezioni. Su 102.000 cittadini “aventi diritto” - gli iscritti alle liste elettorali, più i minori dai 6 ai 18 anni residenti a Bolzano - il quorum per lo screening a tappeto anti-Covid nel capoluogo è fissato a 72.000 persone. “Con un’adesione del 60% sarà un successo” afferma il sindaco Renzo Caramaschi, presentando i dettagli del piano. “Andare sotto vorrebbe dire fallire: lasciare troppi asintomatici positivi in giro, che dalle stime potrebbero essere il 30% della popolazione”. Sarà fondamentale anche il timing: tre minuti a persona. “Presentatevi con il modulo già compilato con nome, cognome, numero di cellulare e indirizzo mail”, aggiunge Caramaschi affiancato da Luis Walcher. I documenti sono già accessibili dal sito del Comune, assieme all’elenco delle 22 strutture (15 sono scuole in cui normalmente si vota) che ospiteranno le 120 “batterie” di prelievi. Attese anche le vie e numeri civici assegnati a ciascun presidio e il turno di mezza giornata - da venerdì mattina a domenica pomeriggio - nel quale dovranno presentarsi i residenti, per evitare assembramenti e colli di bottiglia.
Il rispetto del timing
Il primo cittadino parte dai numeri del bacino potenziale per lo screening tramite test antigenici rapidi. “I 102.000 cittadini - spiega - sono calcolati guardando gli iscritti alle liste elettorali residenti da quattro anni, quelli che non lo sono e i giovani dai 6 ai 18 anni, che dovranno presentarsi accompagnati da almeno un genitore”.
I 72.000 testati rappresentano la soglia critica. Sono il 60% di 102.000, meno del 67% indicato da Arno Kompatscher per l’intera provincia. In ogni caso, per raggiungere il primo dato tutto dovrà funzionare a meraviglia. Andrà infatti rispettato il tempo di 3 minuti per l’applicazione del tampone faringeo a ciascuno dei partecipanti. “I numeri sono importanti - continua Caramaschi -. Se noi facciamo 20 test all’ora per linea, fanno 200 in 10 ore, 600 in tre giorni, moltiplicati per 120 linee risultano 72.000. Occorre che tutto vada bene e che ci sia molta diligenza da parte dei cittadini. Li invito a venire nella mezza giornata indicata e a rispettare sempre l’uso della mascherina e le distanze interpersonali”.
Recuperati anche i vecchi pc
Il numero di addetti complessivi per la “macchina” del tracciamento è di circa 400 persone. A medici e infermieri dell’Azienda sanitaria spetta l’applicazione dei tamponi, mentre i dipendenti comunali e provinciali hanno il compito di aiutarli con le pratiche e il lavoro via computer (uno strumento ogni 4 postazioni, per l’occasione sono stati recuperati anche i vecchi pc in disuso). “I nostri dipendenti che partecipano, su base volontaria, sono 158, distribuiti nelle 6 mezze giornate, ci sono poi 140 dipendenti della Provincia che risiedono a Bolzano”, precisa Walcher. I turni vengono poi coperti con i volontari delle associazioni.
Risultato in un’ora
I partecipanti sono pregati di presentarsi alla postazione con la tessera sanitaria e la carta d’identità già in mano, in modo da evitare perdite di tempo, e con il modulo già compilato e stampato (meglio se si compila direttamente al pc e poi lo si stampa, suggerisce Caramaschi). I dati richiesti, nome, cognome, data di nascita, cellulare e indirizzo mail, servono per avere disponibile il risultato. “In un’ora, un’ora e mezza al massimo chi ha fatto il test riceverà l’esito: in un documento pdf inviato via mail da aprire con il codice che sarà mandato sul cellulare. Coloro che sono sprovvisti di mail, ad esempio gli anziani, potrà ricevere il risultato all’indirizzo di un parente oppure dal proprio medico di base”, continua il sindaco.
Positivi, 10 giorni a casa e poi liberi
Come precisato da Arno Kompatscher, la persona che si vedrà un tampone positivo avrà l’obbligo di rimanere a casa per i successivi 10 giorni. Al termine potrà uscire e tornare al lavoro “senza ulteriori accertamenti”, ripete il primo cittadino. “Chi avrà sintomi, febbre o altro - prosegue -, è tenuto a contattare il proprio medico di base e a non recarsi a fare un ulteriore tampone”.
30% di asintomatici da isolare
Caramaschi rinnova l’appello al rispetto delle disposizioni, pena il fallimento dell’impresa. “Tutta questa operazione si basa sul senso civico di ciascuno ed è rivolta ad abbassare la curva del contagio. Abbiamo infatti indicazioni sul fatto che sul totale della popolazione la quota di positivi asintomatici potrebbe arrivare al 30%. Se queste persone non rimangono a casa non riusciremo mai a riportare i numeri sotto controllo”.
Assieme a Walcher tranquillizza i cittadini: “Non abbiate paura di venire. Il personale è adeguatamente provvisto di occhiali, tute, guanti protettivi, non si corre alcun rischio”.
Le 22 strutture
Sul sito sono attese tutte le informazioni sui presidi per il test. Su 22 strutture, 18 sono scuole dove normalmente si vota, dotate delle palestre in cui è stato deciso di collocare le postazioni. Cinque non lo sono: oltre al Palasport di via Resia e al PalaMazzali figurano il centro giovanile di via Vintler, la sala polivalente Rosenbach e il Rainerum.
Il 30% di positivi
Il 30% di positivi asintomatici sarebbe poi ben un po' tanto, il direttore della sanità si aspetta il 10%, a Sesto la percentuale era circa il 3% e in Slovacchia solo l'1%. Ma se le indicazioni sono così...
In reply to Il 30% di positivi by Günther Schwei…
In Slovacchia al primo test
In Slovacchia al primo test la percentuale dei positivi era quasi l'1,1%, e al secondo test er del 0,6%
Un risultato con il 30% di
Un risultato con il 30% di positivi asintomatici verrebbe ad innescare una catastrofe assolutamente ingestibile. Speriamo che l'asserzione del sindaco Caramaschi sia il frutto di un banale equivoco.
La percentuale di
La percentuale di partecipanti e' indirettamente proporzionale e la percentuale di positivi direttamente proporzionale al fallimento dei nostri governanti nella gestione di quest' emergenza.
La scienza dice che gli
La scienza dice che gli asintomatici rappresentano circa il 20% dei contagiati:
https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/09/22/covid-ecco-quanti-so…
Bisogna comunque tener conto del fatto che i test antigenici non riescono a rilevare l’infezione se la carica virale è bassa - e nel caso degli asintomatici si ha spesso una carica virale bassa. D’altra parte, lo screening rileverà anche dei pazienti presintomatici (quindi quelli che non hanno ancora dei sintomi, ma giá una carica virale elevata). Penso quindi che una percentuale del 10-15 % di persone asintomatiche o presintomatiche sia realistica.
In reply to La scienza dice che gli by Thomas Unterwinkler
Ne sapremo di più la
Ne sapremo di più la settimana prossima. Persone con un risultato positivo del test vanno messe in quarantena per 10 giorni. Coloro che sviluppano sintomi durante questo periodo devono contattare il loro medico e questa sarebbe la percentuale di persone presintomatiche. Approccio interessante per un ulteriore studio.