Chronicle | Previdenza

Giornalisti al voto per l'Inpgi

Dal 22 al 24 febbraio online ed il 27-28 febbraio nei seggi regionali si vota per il rinnovo degli organi sociali dell'Inpgi.

Le questioni di categoria giornalistiche possono sembrare "affari interni", ma assumono un interesse pubblico perchè rappresentano uno spaccato della società italiana. E la categoria che con senso critico dovrebbe essere il "cane da guardia" del potere (politico), spesso ne ricalca i vizi. Ma allo stesso tempo l'ambito giornalistico storicamente è stato precursore per aspetti contrattuali e previdenziali che poi sono passati anche ad altre categorie. 

Da lunedì a mercoledì prossimo 52mila giornalisti professionisti, praticanti e pubblicisti sono chiamati al voto per il rinnovo delle cariche dell'ente di previdenza, l'Inpgi. Dal 22 al 24 si potrà votare sul sito www.inpgi.it ed il 27-28 febbraio nei seggi allestiti dagli Ordini regionali. L'Inpgi venne fondato nel 1926 ed ebbe come primo presidente Arnaldo Mussolini, fratello minore del duce. 

La campagna elettorale in corso è frizzante, con botte e risposte fra la lista dei consiglieri uscenti "L'Inpgi siamo noi" ed una serie di altre liste. Tra le quali (e certamente ne avrò dimenticata qualcuna) "Punto e a capo", "Inpgi Futuro", "Salviamo l'Inpgi", "Inpgi anno zero", "Piazza pulita". Per citare una miscellanea di altri fatti ci sono stati un avviso di garanzia per il presidente uscente Inpgi Andrea Camporese, un processo in corso per il "caso Sopaf", una riforma dell'istituto approvata dal Governo. 

In Regione si candidano per l'Inpgi1 (giornalisti contrattualizzati) Felice Espro, addetto alla comunicazione di Cna, Paolo Morando, giornalista del quotidiano Trentino autore di un libro fresco di stampa sugli anni Ottanta inizio della barbarie e Giuseppe Marzano. Per l'Inpgi2 (freelance professionisti, praticanti e pubblicisti) Mattia Frizzera, contributor di www.salto.bz, collaboratore del quotidiano Trentino e libero professionista gestore di spezzatini lavorativi