“Libertà per tutti i mezzi”
Perché il Comune di Bolzano che ha comunque corretto il tiro in corsa sulla sperimentazione della micromobilità elettrica (prima includendo i monopattini e poi accorgendosi che erano già stati equiparati alle biciclette) ha escluso in partenza alcune categorie dei nuovi mezzi ecologici? Lo ha chiesto ai colleghi di giunta Angelo Gennaccaro, assessore a giovani, sport e decentramento, nonché uno dei candidati sindaco alle comunali del 3 maggio. Non trovando a quanto pare una risposta adeguata, alla fine si è astenuto nella votazione della delibera. L’unico pronunciamento dissonante rispetto ai sì dei colleghi e del primo cittadino Caramaschi.
Mobilità, sicurezza e uguaglianza
Gennaccaro, precisa lui stesso, non ha compreso il no a priori decretato per gli hoverboard e i monowheel, visto che il criterio adottato dall’amministrazione è stato quello di permettere la circolazione su percorsi delimitati (piste pedonali e ciclabili, Ztl e strade urbane con limite fino ai 30 chilometri all’ora) solo per i mezzi dotati di manubrio.
Per chi è poco pratico riguardo ai nomi di questi nuovi miniveicoli, spesso ad alimentazione elettrica, che stanno popolando le città compresa Bolzano, occorre una premessa: il Comune nella delibera che precede l’ordinanza sulla sperimentazione prevista a partire da metà marzo - a questo punto valida solo per i segway, in quanto i monopattini possono già circolare come le bici, a patto del rispetto di regole precise (età minima 14 anni, casco fino ai 18, luci, velocità massima di 20 chilometri all’ora) - ha adottato appunto il criterio del manubrio. In quanto, si presume, dovrebbe permettere un maggiore controllo e sicurezza in movimento rispetto agli altri mezzi “auto-bilanciati”, che sono hoverboard e monowheel, i monoruota. I primi sono costituiti grossomodo da una pedana alle cui estremità ci sono due ruote. Simili ai segway, ma più piccoli e senza manico. I secondi invece hanno un’unica ruota posta al centro e due pedane laterali.
Il punto posto da Gennaccaro è il seguente: perché escludere la metà dei mezzi della micromobilità elettrica secondo l’elenco contenuto nel decreto del ministero dei trasporti di giugno, pubblicato in Gazzetta ufficiale a luglio? Il provvedimento, che in effetti per la parte dei monopattini è stato superato dall’emendamento alla legge di bilancio (ma il ministero vorrebbe una retromarcia), dice che “le tipologie dei dispositivi per la micromobilità elettrica ammesse alla sperimentazione sono esclusivamente hoverboard, segway, monopattini, monowheel”. L’amministrazione del capoluogo ha quindi operato una scelta, non condivisa da uno degli assessori.
La “dignità” dell’hoverboard
“Non sono d’accordo su come è stato impostato il documento discusso in giunta” afferma a salto Gennaccaro. “Io ho detto che a mio avviso sarebbe giusto comprendere tutti i mezzi considerati a livello nazionale per la sperimentazione, come da Gazzetta ufficiale. Insomma che la sperimentazione debba essere fatta su tutti, anche se sono privi di manubrio sono mezzi che possono circolare”.
Ho portato avanti un’idea di apertura e non di chiusura o limitativa rispetto a quello che prevede la norma nazionale. La sperimentazione deve essere allargata a tutti
L’assessore non si sofferma sull’inghippo nato riguardo ai monopattini, ma precisa ulteriormente le ragioni della sua astensione. “Non entro nel merito di altre questioni che non mi competono. Per quanto mi riguarda, politicamente, ho fatto presente gli hoverboard e i monowheel possono circolare. Invece il documento che hanno voluto far votare no. Ho portato avanti un’idea di apertura e non di chiusura o limitativa rispetto a quello che prevede la norma nazionale. La sperimentazione - conclude - deve essere allargata a tutti”.
Die zitierten aktiven
Die zitierten aktiven Mobilitätsformen können nur dann sinnvoll eingesetzt werden, wenn insgesamt mehr Fläche für alternative Mobilitätsformen bereitgestellt und den Autos entzogen wird. Es macht keinen Sinn, immer mehr Mobilitätsformen in gleich bleibende Flächen zu zwängen.