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Camera di commercio, sì a più quote rosa

Il Consiglio regionale approva una maggiore presenza del sesso meno rappresentato, il limite minimo è un terzo.

Ci saranno più donne alle Camere di commercio dell’Alto Adige e del Trentino. Una piccola grande vittoria verso la parità di genere a livello istituzionale; con 39 voti a favore, 5 contrari e 9 astenuti, infatti, il testo unico derivato dai due disegni di legge, presentati uno dal Pd e l’altro da Manuela Bottamedi e Chiara Avanzo (Patt), è stato approvato dal Consiglio regionale. Testo che in sostanza assicura condizioni paritarie fra uomini e donne nel Consiglio camerale.

Svp e Pd altoatesino hanno presentato un emendamento per garantire un terzo dei rappresentanti di genere diverso in Consiglio camerale. Secondo l’emendamento della Svp, appoggiato dalla maggioranza, le organizzazioni imprenditoriali che devono eleggere più di due rappresentanti, identificano un terzo dei rappresentanti di genere diverso da quello degli altri (con arrotondamento matematico). Discorso simile vale anche per la giunta camerale dove il genere meno rappresentato dovrà essere garantito in modo proporzionale rispetto alla sua consistenza in Consiglio camerale, anche in questo caso arrotondando matematicamente.

La nuova legge non è retroattiva ed entrerà in vigore in occasione delle prossime elezioni camerali. La norma è stata arricchita da un altro emendamento a firma del grillino Filippo Degasperi che dispone ulteriore imparzialità: su richiesta del 40% dei consiglieri camerali, si sceglierà il collegio sindacale con sorteggio fra gli iscritti all’Albo dei revisori dei conti e non attraverso tradizionale elezione.