Economy | Fiction

La Corea tra le Dolomiti

Le nostre montagne come teatro naturale di una produzione televisiva destinata al gigantesco mercato asiatico. Ad avvantaggiarsene potrebbe essere il settore turistico.

Detta così sembra uno di quei racconti sul futuro della provincia immaginati da Ulrich Ladurner nel suo libro Südtiroler Zeitreisen: una produzione televisiva italo-coreana sta cercando la location giusta per ambientare una significativa porzione di materiale filmato, destinato al mercato orientale, tra le Dolomiti. La curiosità assume un carattere forse più interessante pensando alla ricaduta economica che un’iniziativa del genere potrebbe comportare. I drammi prodotti a Seoul sono infatti seguitissimi in tutto il continente asiatico, arrivando a registrare più di un miliardo di spettatori. E tra di loro si trovano certamente anche migliaia di potenziali nuovi turisti.

La parte “italiana” della serie – il cui titolo provvisorio suona “The Count and the Maid” – verrà prodotta con la collaborazione della Opticonmedia e la Trullovecinema di Sergio Pelone. A lui abbiamo chiesto di sintetizzarci il progetto: “Abbiamo proposto a dei partner Coreani (KDREAMS INC) una serie televisiva di 16 puntate da 63 minuti. La serie è stata ideata da nostri creativi, italiani, per il mercato coreano, ma più in generale per il mercato asiatico. Parte della storia verrà girata in Italia, sulle Dolomiti, e in questo consiste l’originalità della nostra proposta. La parte che si girerà in Italia rappresenta circa il 20% dell’intera storia. Abbiamo quindi la possibilità di plasmare la storia stessa sugli interessi del territorio che ci accoglierà”.