Il limite dei posti letto e la limitazione all’apertura di nuove strutture ricettive sul territorio attira l’attenzione d’oltreoceano. Julia Buckley racconta sulla CNN i motivi principali che hanno spinto la Provincia di Bolzano a correre ai ripari con la creazione del “Programma sviluppo turismo 2030+”.

L'over tourism, come è noto, ha anche creato un problema abitativo: in soli cinque anni il numero di alloggi affittati sulla piattaforma Airbnb è aumentato del 400%.
Nel 2022 l’Alto Adige ha registrato 34 milioni di pernottamenti, decisamente troppi - riportando le parole dell’assessore al turismo Arnold Schuler - per poter mantenere la fama di paradiso incontaminato in cui si viene per rilassarsi. 
Insomma le orde dei turisti che arrivano in Alto Adige rischiano di restarne delusi a causa dei paesaggi troppo antropizzati, del traffico insostenibile e di escursioni che assomigliano più a delle processioni a causa dell’affollamento dei sentieri più battuti.
Il numero di posti letto torna ai valori ufficialmente registrati al 2019, circa 230.000, con una quota fissa da destinare per ogni comune e attività e mantenendo una quota extra da destinare in alcune situazioni eccezionali, come l’apertura di un’attività ricettiva in una località a basso tasso o per le piccole strutture con una capacità inferiore a 40 ospiti.
Stop dunque a nuove strutture e affittacamere sulle Dolomiti, ma solo quelle altoatesine. Come già raccontato, da qualche tempo è partita la “corsa all’oro” degli imprenditori sudtirolesi sul versante bellunese, a rischio spopolamento a causa di una politica poco lungimirante portata avanti gli scorsi decenni di svendita del patrimonio abitativo destinato alle seconde case.