Politics | La polemica

“Un attacco privo di logica”

L'Anpi si divide sulla riforma costituzionale. Donatini, presidente della sezione locale dei partigiani, deferito ai membri di garanzia. "Metodo stalinista".

I fatti: L’Anpi (l’Associazione nazionale partigiani d’Italia) ha dichiarato che si schiererà a favore del “No” al referendum costituzionale sulla riforma del Senato. Una decisione confermata al XVI congresso dell’associazione tenutosi a Rimini pochi giorni fa. Di qui la spaccatura: “Abbiamo deciso all’unanimità di non allinearci in modo da lasciare la massima libertà ad ogni dirigente e ogni iscritto di votare per il sì o il no, non vediamo ragione per dividerci su una questione di carattere ideologico”, spiega Orfeo Donatini, presidente dell’Anpi di Bolzano. A contestare la scelta il presidente nazionale dell’associazione Carlo Smuraglia che in una lettera diretta ai rappresentanti locali scrive: “Riconosciamo il diritto di pensarla diversamente ma non riconosciamo e non possiamo riconoscere il diritto a compiere atti contrari alle decisioni assunte, niente pronunce pubbliche per il Sì, niente iniziative a favore o con i Comitati per il Sì e nessun ostacolo, esplicito o implicito, alla nostra azione”.

Una posizione granitica nonché un errore da matita blu secondo alcuni ex combattenti, in particolare dalla compagine di Bolzano, Trento, Udine, Ravenna, Grosseto e da una parte della sezione torinese che non ci stanno ad obbedire a quello che appare, di fatto, un diktat. “Abbiamo espresso pacatamente le nostre posizioni, non sarebbe successo nulla se tutto si fosse limitato a qualche bordata di fischi, il problema vero è nato quando il presidente Smuraglia ha deferito i cosiddetti dissidenti alla commissione di garanzia solo per aver espresso una posizione differente dalla sua”, così Donatini che si presenterà dimissionario di fronte al direttivo convocato a Bolzano per il prossimo sabato. Dimissioni che con ogni probabilità verranno respinte accompagnate da motivazioni forti nei confronti dei vertici nazionali. Ciò che avrebbe fatto infuriare Smuraglia sarebbero state alcune dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera, “il presidente, durante il congresso, si è scagliato contro questa modalità, ma io difendo la libertà di informazione e la mia libertà di opinione, del resto Anpi è la culla dei valori della Resistenza e quindi della Costituzione e della democrazia di oggi. Un attacco di questo genere è privo di qualsiasi logica, un metodo stalinista”, sbotta Donatini.

Nel merito della riforma costituzionale il presidente dell’Anpi locale annuncia - “opinione del tutto personale”, precisa - che voterà sì al referendum di ottobre: “È una riforma che poteva essere sicuramente fatta meglio, progettata con maggiore ponderatezza ma che comunque il Paese aspetta da troppi decenni”. Promette battaglia Donatini che non intende rinunciare al suo impegno, anche alla luce dei risultati raggiunti dall’estrema destra al primo turno delle elezioni comunali, “credo ancora nell’Anpi, continuerò a lavorare per l’unitarietà dell’associazione sotto ogni profilo perché nel momento in cui a Bolzano CasaPound arriva ad ottenere quasi il 7% non possiamo permetterci di buttare all’aria un caposaldo della democrazia come l’Anpi, per un motivo inesistente, per giunta”.