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Sassolungo, pronto il maxiprogetto

Depositato il progetto per la nuova cabinovia sulla Forcella, al posto della vecchia bidonvia. L'allarme degli ambientalisti: “Finanziata per metà con fondi pubblici”.
Forcella del Sassolungo, Langkofelscharte
Foto: bergbahnen.org

Il dado è tratto. Lunedì (15 maggio) l’atteso progetto per la costruzione di un nuovo e più grande impianto di risalita da Passo Sella alla Forcella del Sassolungo è stato presentato dai gestori degli impianti della società Piz Sella Spa all'Ufficio per la pianificazione del paesaggio di Bolzano. A renderlo noto, esprimendo preoccupazione, è l’iniziativa ambientalista gardenese “Nosc Cunfin” nel corso di un incontro con le guide alpine della Val di Fassa, della Val Badia e della Val Gardena. La nuova funivia andrebbe a sostituire la vecchia telecabina costruita negli anni Cinquanta: la concessione dell'impianto esistente scade nel 2024, perciò può essere solo rinnovato o smantellato. Già a novembre anticipammo su Salto.bz le intenzioni di Igor Marzola, proprietario del rifugio Emilio Comici e patron della Piz de Sella Spa che gestisce l’impianto; i progetti di potenziamento risalgono già agli anni Ottanta. Diverse associazioni ambientaliste, tra le quali Mountain Wilderness, CAI, Alpenverein e la stessa Nosc Cunfin, si erano successivamente espresse per lo smantellamento della bidonvia.

 

“Stazione a monte 4 volte più grande”

 

Secondo il gruppo Nosc Cunfin, l'ampliamento della cabinovia porterà a un ulteriore sviluppo turistico della Forcella del Sassolungo. La funivia dovrebbe essere composta da 9 piloni di 18-22 m di altezza (altezza attuale 7-8 m) di cui 1 pilone a forma V in cemento armato con rulliere d’ingresso alla stazione a monte. La capacità sarebbe portata a 480 persone/h ovvero circa 3.000 persone al giorno (attualmente 230 persone /h). La cubatura complessiva della nuova stazione a monte sarebbe di quasi 4 volte più grande arrivando a 2.654 metri cubi (attualmente sono 768) mentre quella a valle a ca. 13.000 metri cubi complessivi. Il nuovo progetto aumenterebbe notevolmente la capacità esistente della funivia: “Un intervento massiccio che provocherebbe una ferita indelebile”, sostiene Nosc Cunfin, che ha già richiesto la documentazione completa del progetto all'ufficio provinciale competente. L’assessore provinciale ladino Daniel Alfreider avrebbe fatto sapere agli ambientalisti che un nuovo impianto di risalita sulla Forcella può essere finanziata fino al 45% con fondi pubblici.

 

Pista da sci (ma senz'acqua)

 

Il gruppo d'iniziativa Nosc Cunfin si chiede “se questo progetto invasivo sia destinato solo ai mesi estivi, o se i gestori degli impianti di risalita abbiano già in mente ulteriori speculazioni per realizzare un'apertura invernale con una nuova pista di discesa verso gli incontaminati Piani di Cunfin?”. Inoltre, secondo il CAI Bolzano (proprietario dei terreni nell'area della stazione a valle) non ci sarebbero quasi più risorse idriche aggiuntive disponibili sul Passo Sella: "C'è a malapena l'acqua per rifornire il Ressort Hotel sul Passo Sella. Come possono la stazione a monte e il vicino rifugio Toni Demetz far fronte ad un afflusso di turisti in quantità eccessiva con l'attuale carenza d’acqua?” domanda Nosc Cunfin, che ha invitato i gestori degli impianti di risalita PizSella Spa a un confronto informale.