Chronicle | Reazioni

“Sentenza illogica”

Dura replica del presidente Kompatscher circa la condanna inflitta al suo predecessore Durnwalder e al direttore d’ufficio Erhard. “Nessun danno all’erario statale”.
Kompatscher, Arno
Foto: Report

Arno Kompatscher non ci sta. La decisione della prima sezione centrale d’appello della Corte dei conti che ha condannato l’ex presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e l’ex direttore dell’ufficio caccia e pesca Heinrich Erhard al pagamento di 1.136.250 euro per per i decreti emessi fra il 2010 e il 2014 che prevedevano l’abbattimento al di fuori del periodo consentito di volpi, merli, cornacchie, cormorani, tassi, marmotte, faine e stambecchi, ha provocato una ferma levata di scudi da parte dell’attuale governatore. Si tratta di una “sentenza illogica che tocca i principi fondamentali della nostra autonomia”, ha detto Kompatscher a margine della conferenza stampa di giunta ritenendo inspiegabile il fatto di poter anche solo ipotizzare un danno all’erario dello Stato. “La Provincia - ha spiegato - paga da decenni i danni provocati da questi animali selvatici partendo dal presupposto che si trovano sul nostro territorio, lo Stato non ha mai risarcito tali danni e ora li chiede?”.

Le misure per l’abbattimento di specie protette, marmotte in primis (data la massiccia presenza), messe in campo all’epoca da Durnwalder e controfirmate da Erhard, vengono difese a spada tratta da Kompatscher dal momento che “hanno evitato i danni causati da questi animali e gli effetti negativi sull'ecosistema”. Il Landeshauptmann ricorda poi - non senza un certo orgoglio - che nel 2016, grazie a due norme di attuazione, la competenza primaria della Provincia in materia di natura e ambiente con particolare riferimento all’elenco degli animali che possono essere abbattuti, è stata confermata e rafforzata. “Da allora tutti i singoli decreti ammessi dall’assessore competente Schuler non sono mai stati oggetto di ricorsi da parte della Lav o del Wwf”, sottolinea Kompatscher annunciando che anche la Provincia intende fare ricorso. L’Avvocatura provinciale è stata infatti incaricata di analizzare la sentenza e verificare tutti gli strumenti legali che possono essere utilizzati per ribaltare questa sentenza. “Percorreremo tutte le vie possibili”, promette il presidente sudtirolese.

La Provincia paga da decenni i danni provocati da questi animali selvatici partendo dal presupposto che si trovano sul nostro territorio, lo Stato non ha mai risarcito tali danni e ora li chiede? (Arno Kompatscher)

 

 

Netta anche la posizione del vice Obmann della Svp Daniel Alfreider che definisce incomprensibile la condanna, un verdetto che “equivale a un’intrusione nell’autonomia sudtirolese”. E ancora: “Vogliamo continuare a cacciare come abbiamo fatto per secoli sul nostro territorio preservando il nostro fragile e peculiare ecosistema, abbiamo più di 6mila cacciatori che contribuiscono alla conservazione della natura, ma chi vive in città questo spesso non lo sa o non lo comprende”.

Solidarietà per Durnwalder ed Erhard è stata espressa dai contadini del Südtiroler Bauernbund che definiscono la sentenza “totalmente esagerata” e dai cacciatori del Südtiroler Jagdverband i quali non mancano di ricordare che le marmotte sono notevolmente più numerose in Alto Adige che in qualsiasi altra provincia d’Italia per via delle zone particolarmente ricche di pastura. L’associazione venatoria fa inoltre sapere di essere pronta ad aprire un “conto corrente di solidarietà” qualora l’ex governatore e l’ex direttore d’ufficio dovessero alla fine sborsare la cifra stabilita dalla sentenza della Corte dei Conti.