Economy | Formazione

Legno, la scuola di sostenibilità

Il corso professionalizzante dell’ateneo di Bolzano in cui le aziende collaborano con gli studenti. Rubnerhaus e il report di sostenibilità: “Dalla ricerca ottime idee”.
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Rubner - Fertigungsstraße
Foto: Rubner

Studenti e imprese specializzate assieme in un percorso dal forte carattere applicativo. Succede all’università di Bolzano, presso la facoltà di Scienze e tecnologie, nel corso “Energy efficiency in wood production and final use” che a sua volta fa parte della laurea professionalizzante in Ingegneria del legno. Coordinato dagli assegnisti di ricerca Vittoria Benedetti e Daniele Basso, l’insegnamento si rivolge nello specifico al campo dell’efficienza energetica, con un focus sull’ingegneria e le costruzioni in legno, e vede la partecipazione delle aziende di settore. A cominciare da Rubner Haus, realtà leader nella produzione e allestimento delle case in legno, che negli ultimi mesi si è sottoposta al report di sostenibilità realizzato dagli studenti. Il bilancio della collaborazione è stato positivo, anche dalla prospettiva dell’azienda di Chienes. “La relazione - afferma Daniel Gasser, ingegnere e responsabile sviluppo prodotto dell’impresa - è molto proficua perché la ricerca è sempre un passo avanti all’industria. Parlando con docenti e alunni nascono sempre nuove idee”.

 

Il corso professionalizzante

Il report di sostenibilità - un’attenta analisi delle performance aziendali, volta a verificare i punti di forza o le eventuali criticità a livello ambientale - è stata condotta nell’ambito del corso triennale a cui partecipano una decina di studenti. Essendo un bachelor professionalizzante, ha un carattere molto più applicativo rispetto ad un normale corso di laurea. L’integrazione con le aziende dell’edilizia e dell’artigianato a livello locale è dunque una caratteristica peculiare della formazione, come conferma Vittoria Benedetti.

“La collaborazione - spiega la coordinatrice del corso assieme a Daniele Basso - permette ai partecipanti di avere dati reali da elaborare e di avere esperienze concrete nelle realtà produttive”. La presenza degli esperti di Rubner Haus è quindi un valore aggiunto nelle ore di lezioni e laboratorio che si sono svolte nei mesi scorsi, nelle modalità stabilite dal rispetto delle normative anti-coronavirus. “Il contributo dato da un’azienda unica come la Rubner - prosegue la ricercatrice -, pienamente integrata nei mercati di lingua tedesca e italiana, nota per le sue architetture in legno a livello mondiale e capace di realizzare anche un aeroporto in legno nelle Filippine, è molto importante per la formazione degli studenti”.

L’indagine ambientale è andata avanti lo stesso avvalendosi degli strumenti per la formazione a distanza. L’idea iniziale di una visita allo stabilimento è stata sostituita dai meeting e le teleconferenze online. I tecnici Daniel Gasser e Daniel Oberrauch hanno risposto a tutte le domande degli studenti.

 

L’azienda leader “sotto esame”

Ma cos’è nello specifico il report di sostenibilità e come si è prestata l’azienda a questa valutazione? “Si tratta - precisa Benedetti - di un documento facoltativo a cui un’impresa può sottoporsi per dimostrare il proprio livello di sostenibilità, su scala economica, sociale e ambientale. Nel nostro caso, l’elaborato realizzato dagli alunni è stato una simulazione in tutto e per tutto simile ad un vero report, che si basa su diversi parametri”.

 

Scarti di lavorazione, fornitori, ma anche parità di genere

Gli studenti sono andati ad esaminare nel concreto quelli che possono essere i problemi e le inefficienze con risvolti ecologici, ma non solo, nel settore dell’ingegneria del legno e della produzione con questo materiale. Quali domande hanno fatto? Eccone alcune, elencate da Benedetti. Ad esempio, cosa viene fatto degli scarti delle segherie e delle varie lavorazioni? Quali rapporti ha l’azienda con i propri subcontraenti, i fornitori di materiali e servizi? Ancora, che rapporto esiste nell’azienda tra uomini e donne e quali passi sono stati fatti per la parità di genere?

Gli alunni hanno condotto una seria valutazione anche per un’azienda leader come Rubner Haus. “La stesura del report - conclude la responsabile del corso - ha permesso di esaminare i vari aspetti della produzione che hanno un risvolto ambientale e sociale, appunto la questione degli scarti, polveri e segatura, che vengono venduti agli allevatori per le stalle con gli animali, oppure impiegati per la produzione di brichette, simili ai pellet, per gli imballaggi, o ancora bruciati nel teleriscaldamento”. Per Benedetti “gli studenti hanno fatto le domande giuste e si sono dimostrati in grado di condurre una corretta valutazione di sostenibilità, che può essere uno spunto utile per la stessa realtà esaminata”.

 

Gasser: “Dalla ricerca nuove idee”

Feedback positivo anche dalla parte aziendale. “Premettendo un peccato non poter mostrare di più e di persona, a causa dell’emergenza coronavirus, posso dire è andata bene con il webinar e i meeting online nei quali abbiamo fornito tutte le informazioni per un report dettagliato” spiega Gasser.

A suo giudizio, il report di sostenibilità tocca “una tematica molto interessante” e il contatto con l’università è un valore aggiunto per il mondo della produzione. “La nostra - sottolinea - è una realtà molto concreta e nel campo dell’efficienza a tutti i livelli per noi è molto utile capire quali sono le nuove strade da prendere e gli spunti più interessanti. Capire in quali ambiti si muove la ricerca è importantissimo, perché l’industria - conclude - è un passo indietro rispetto alla ricerca. Insomma, parlando con ricercatori e studenti nascono sempre nuove idee”.