Environment | Trasporto pubblico

Ecco “l’ibrido” che fa discutere

Consegnato a Sasa il primo dei 32 bus diesel-elettrici criticati dagli ecologisti perché “più inquinanti”. A bordo radar e luci in pedana. Idrogeno, 12 mezzi nel 2020.
Autobus ibridi Sasa Alfreider
Foto: Usp/Ingo Dejaco

Il primo dei 32 autobus ibridi è arrivato. Il mezzo è stato consegnato a Sasa per la mobilità pubblica sostenibile nei comprensori di Bolzano, Laives e Merano. Gli altri arriveranno nelle prossime settimane ed andranno a sostituire i bus di linea operativi da oltre 12 anni. Una consegna, quella per i veicoli ad alimentazione diesel ed elettrica, che non è stata esente da critiche: l’associazione Ambiente e salute aveva chiesto la revoca dell’acquisto, ravvisando rischi per popolazione perché inquinerebbero più di quelli a metano. La società e la Provincia hanno però difeso la scelta e si è giunti al dunque.

 

Alfreider difende la scelta: “Per la qualità”

 

Accompagnato dal presidente di Sasa, Francesco Morandi, e dalla direttrice Petra Piffer, Daniel Alfreider ha fatto un sopralluogo nella sede del concessionario, “provando” il nuovo bus. Per l’assessore provinciale alla mobilità i mezzi ibridi sono “un passo significativo nel miglioramento del trasporto pubblico, sia per il comfort degli utenti e degli autisti che per la qualità della vita urbana”.

Prosegue quindi lo sforzo della Provincia a favore della mobilità collettiva ad emissioni zero. Nel 2013 erano stati acquistati 5 autobus ad idrogeno, all’inizio del 2019 è stato il turno di 5 mezzi elettrici, e sempre quest’anno si è deciso l’acquisto di altri 12 nuovi bus ad idrogeno che entreranno in funzione alla fine del 2020.

 

 

Diesel, alimentazione nel mirino

 

Per quanto riguarda i 32 autobus ibridi, sulla base di una gara d’appalto europea, il concessionario Sasa ha incaricato della fornitura la società Evobus (Mercedes). Si tratta nel dettaglio di 8 autobus articolati di 18 metri di lunghezza, 20 autobus normali per il traffico cittadino di 12 metri e di 4 autobus più piccoli di 10 metri. Altri 6 autobus più piccoli verranno forniti da produttori diversi. La giunta provinciale ha stanziato per l’acquisto 11,6 milioni di euro, 6,39 milioni sono stati invece riservati alla prossima fornitura di ulteriori 22 bus ibridi, attesa per l’inizio del 2020.

La Provincia ribadisce la scelta favorevole all’alimentazione ibrida, nonostante l’alimentazione diesel sia sempre più nel mirino per le emissioni inquinanti, in una situazione che vede le amministrazioni locali - è il caso anche di Bolzano - orientate ad inasprire i divieti a fasce orarie per i mezzi a gasolio sotto una certa soglia (al di sotto dell’euro 4 per il capoluogo altoatesino).

 

Radar e luci sulla pedana

 

“Questa classe di veicoli per il trasporto pubblico è in grado di ridurre le emissioni dell’8-12% rispetto agli autobus euro 6 con motore a combustione” ricorda Palazzo Widmann. Il vantaggio nel traffico urbano, prosegue la spiegazione, è il minor utilizzo di combustibile consentito dal motore elettrico, con meno emissioni e meno rumore. Unito alla possibilità di accumulare energia elettrica. Inoltre, i nuovi bus, conclude Palazzo Widmann, sono anche più sicuri, grazie alle luci sul pavimento presso le uscite per agevolare gli utenti e alla guida agevolata dai radar laterali e frontali.