Economy | barometro IRE

Le latterie sociali sono in affanno

La crisi delle risorse si riflette sull’economia altoatesina. Frutticoltura e latterie sociali lamentano importanti difficoltà. Più ottimiste le cantine vinicole.
Milch
Foto: Othmar Seehauser

Peggiora, e di molto, il clima di fiducia tra le cooperative frutticole altoatesine, a causa del calo dei prezzi delle mele sui mercati internazionali. Lo dimostra la nuova edizione del Barometro dell’economia dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Una preoccupazione che riguarda anche il settore delle latterie sociali, a causa dell’aumento sostanziale dei costi di produzione in seguito allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. In calo anche gli investimenti delle cooperative.

Le previsioni per l’anno in corso espresse dal comparto frutticolo altoatesino precipitano rispetto alla precedente rilevazione di febbraio: attualmente, quasi un terzo delle cooperative lamentano una redditività insoddisfacente, con conseguenze dirette sui prezzi alla produzione corrisposti agli agricoltori, a causa delle crescenti difficoltà incontrate nella commercializzazione delle mele. Le giacenze nei magazzini regionali a giugno si sono rivelate superiori del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In generale, l’andamento sfavorevole dei prezzi sui mercati internazionali, acuitosi a seguito della guerra russo-ucraina, il generale aumento dei costi per energia e imballaggi e le difficoltà logistiche nei trasporti via mare stanno assottigliando i margini di profitto del settore, con il concreto pericolo di fare ricadere le conseguenze sui lavoratori stagionali, spesso precari, e che rischiano di venire pagati meno per ottimizzare i guadagni.

 

“Supereremo questa situazione grazie alla qualità dei prodotti, alla commercializzazione esemplare da parte delle cooperative e alle piccole aziende agricole a conduzione familiare. Spero che la guerra finisca presto, i prezzi di energia e materie prime scendano e i mercati si normalizzino - È l’auspicio di Leo Tiefenthaler, Presidente dell’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi e della Cantina Tramin -. L’agricoltura altoatesina resiste bene alle crisi, come mostrano i dati dei censimenti: negli ultimi dieci anni hanno chiuso poco più di 200 aziende (-1,1%), mentre nel resto d’Italia le chiusure sono state quasi 500.000 (-30%).”


Clima di preoccupazione anche all’interno delle latterie sociali, che registrano anch’esse una serie di ripercussioni a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Nonostante il prezzo del latte sui mercati europei sia aumentato nell’anno in corso, favorendo un generale aumento dei fatturati, l’ulteriore incremento dei costi di energia e mangimi causato dalla guerra in Ucraina ha messo in grave difficoltà il comparto. Tutte le latterie ritengono che la redditività nel 2022 sarà insoddisfacente, così come i prezzi alla produzione corrisposti agli allevatori. Nonostante questo prevedono di aumentare gli investimenti, in particolare in macchinari e fabbricati.

 

“I prezzi del latte sono aumentati, ma i costi continuano a crescere. Ora il prezzo spot è elevato, ma a lungo termine la valorizzazione del latte attraverso la trasformazione consente prezzi alla produzione migliori e più stabili - spiega Georg Egger, Vicepresidente della Federazione Latterie Alto Adige -. La quantità di latte fornita è in calo per gli alti costi dei mangimi, ma talvolta anche per la cessazione della produzione. Le latterie sono impegnate nell’affrontare queste sfide e garantire uno sviluppo positivo della filiera”.


Festeggiano invece le cantine vinicole, decisamente ottimistiche visti i profitti derivanti dai flussi turistici che hanno permesso una ripresa della domanda. Tutte le cantine interessate dal sondaggio prevedono per il 2022 una redditività “soddisfacente”, “buona” in circa la metà dei casi. Si prevede pertanto un aumento dei fatturati su tutti i mercati di vendita, anche grazie alla ripresa della domanda espressa dal settore ricettivo, che comprendono hotel, bar e ristoranti. Qualche criticità emerge solamente sul fronte degli investimenti, per i quali non si prevede ancora una ripresa.