Society | Cannabis

La Provincia deve muoversi

In Alto Adige/Südtirol sono circa 200 i pazienti trattati con farmaci a base di Cannabis. I problemi sono però il prezzo e la scarsità.
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Foto: upi
Iniziamo con una storia di due anni fa. I protagonisti sono un'anziana che soffre di Alzheimer e suo nipote. La nonna è scontrosa, aggressiva, è difficile convincerla a lavarsi e a bere, ha poco appetito, dorme male, scambia il giorno per la notte: intrattabile, tanto da doverla costantemente sedare con farmaci piuttosto potenti. Tra chi la assiste, a turno, c'è un nipote che - ebbene sì - fuma erba. Un pomeriggio la nonna lo vede e, da fumatrice quale era stata, colse quella “sigaretta” dal portacenere, e fece alcuni tiri, prima che il nipote se ne accorse. L'effetto si fa sentire in pochi minuti: la nonna è allegra, chiede da mangiare e dell'acqua, e quando va a letto la sera dorme come un ghiro fino a mattina.
 
Un lettore prevenuto penserà ora che vogliamo fare l'apologia della marijuana e dello sballo. No. Più semplicemente, la conclusione che si può trarre da questa storia è che, nel caso della nostra nonna (in altri casi non è detto) i principi attivi della Cannabis hanno un effetto positivo. Chi ritiene tuoni pure contro “la droga”: termine del resto troppo generico per essere preso sul serio; ma misconoscere le proprietà che madre natura ha donato a questa pianta e a molte altre erbe comunemente usate in medicina è irragionevole. E infatti, dopo decenni di studi scientifici, in moltissimi paesi, compresa l'Italia, i medici possono prescrivere e i pazienti possono assumere preparati a base di Cannabis: solitamente in forma di tisana o di gocce.
Un lettore prevenuto penserà ora che vogliamo fare l'apologia della marijuana e dello sballo. No.
In Canada (36 milioni di abitanti) il servizio sanitario pubblico dispensa ogni anno 9 tonnellate di farmaci a base di Cannabis; in Italia 350 chili. In Alto Adige/Südtirol sono circa 200 i pazienti trattati con questi farmaci; il loro consumo è stimato in pochi chili all'anno. In Italia c'è, finora, un unico fornitore ufficiale: l'Istituto farmaceutico militare di Firenze (produzione 2016: 100 chili, obiettivo per il 2017: 300 chili). In altri paesi sono le case farmaceutiche – e in certi casi gli stessi privati – a produrre le piante.
Il problema, qui e nel resto del Paese, sta nel fatto che la maggior parte delle farmacie non è sufficientemente rifornita di Cannabis. La produzione nazionale è scarsa e inoltre il Ministero della salute ha contingentato l'importazione. In questi giorni la farmacia dell'ospedale di Bolzano sembra avere una certa disponibilità di “Bedrocan”, “Bediol” (prodotte in Olanda) e di Cannabis FM2 (prodotta dall'Istituto farmaceutico militare), ma la situazione può peggiorare, e di molto, in poco tempo.
Un altro problema è il prezzo. Quello fissato dal ministero è di 9 Euro al grammo, mentre le farmacie pagano la Cannabis importata 8,60 Euro. A queste condizioni il guadagno è ridicolo, oltre al fatto che il farmacista è sottoposto a tutta una serie di controlli e verifiche. I farmacisti che, nonostante ciò, la vendono, giustamente chiedono che venga loro pagato il lavoro di preparazione. La Cannabis è infatti un farmaco galenico: non viene cioè venduta in confezioni come l'Aspirina, ma deve essere dosata ed eventualmente trattata dal farmacista. Solo che in questo modo il prezzo sale: attualmente si pagano fino a 13 Euro al grammo, ma in passato se ne dovevano sborsare molti di più. 5 grammi di Cannabis trasformati in olio arrivano a costare 150 Euro: se si considera che la prescrizione solitamente è di un grammo al giorno, la spesa è insostenibile: fate voi il calcolo.
 
La buona notizia è che le Regioni, stando alle attuali leggi nazionali, hanno un loro margine di intervento. La prima a muoversi è stata la Toscana, dove il servizio sanitario dispensa gratuitamente preparati a base di Cannabis a circa 1100 pazienti cui sono stati prescritti (questo il dato citato recentemente dall'Assessora regionale alla salute Stefania Saccardi). Altre 10 regioni fanno lo stesso: ultima il Lazio. Secondo diverse stime, le casse pubbliche risparmiano, potendo rinunciare ai farmaci sintetici, quelli sì a carico del servizio sanitario nazionale e spesso assai più cari. In Alto Adige/Südtirol pochissimi pazienti ricevono gratuitamente il loro farmaco (solo chi è affetto da una malattia rara); i più lo devono pagare di tasca propria.
Sappiamo bene che il nome stesso di Cannabis solleva diffidenze e paure. Ma, come detto, il pregiudizio non può arrivare a negare ai pazienti i benefici di un farmaco prescrittogli dal medico.
Nel novembre dello scorso anno il Cannabis Social Club di Bolzano – fondato per informare e sostenere i pazienti e i loro familiari - ha fatto presente questa situazione in un incontro con l'Assessora provinciale alla salute Martha Stocker. Successivamente ha più volte contattato i suoi uffici ricevendo generiche rassicurazioni. Di fatto nulla si è mosso. Sappiamo bene che il nome stesso di Cannabis solleva diffidenze e paure. Ma, come detto, il pregiudizio non può arrivare a negare ai pazienti i benefici di un farmaco prescrittogli dal medico.
Quanto alla nonna, per un periodo ha continuato ad assumere il preparato di Cannabis prescrittole dal medico. Ultimamente ha smesso, dimostrando una certa stabilità anche senza farmaco – che in ogni caso erano gocce, non spinelli.
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Peter Grünfelder Fri, 08/25/2017 - 09:43

Un messagio del mio amico Enrico Fletzer: A causa della situazione paradossale dei pazienti cannabis in Germania

Per la seconda volta il medico tedesco Franjo Grotenhermen fondatore della Associazione Internazionale Canapa Come Medicina IACM ha intrapreso uno sciopero della fame per denunciare la situazione che si è creata nel suo paese a seguito della legge sulla canapa terapeutica votata all’unanimità dal Bundestag che ha creato anche una sorta di mostro burocratico che ha addirittura peggiorato la situazione per gli oltre mille pazienti che hanno ottenuto una autorizzazione all’utilizzo delle infiorescenze di cannabis passate da 15 a 22,10 Euro per grammo.

Come denunciato dall’attivista e giornalista Michael Knodt “ L’attuale aumento dei prezzi di circa 50 per cento si spiega con il nuovo status delle infiorescenze di cannabis. Esse non sono considerate come dei preparati medici convenzionali , ma sono stati inquadrate con la nuova legge come prodotto terapeutico prescrivibile e vengono per questi motivi considerati sostanze da ricetta . Sie sind keine herkömmliche Fertigarznei, sondern wurden mit dem neuen Gesetz als verkehrsfähiges Arzneimittel eingestuft und werden deshalb als Rezeptursubstanz angesehen. Se un farmacista fornisce le infiorescenze ai pazienti semplicemente con una ricetta, questo costituisce una infrazione .La farmacia deve fare la stima ottica ed olfattoriale e prepararle per il consumo. Per questo scopo le infiorescenze sono macinate per 38,10 euro per cinque grammi delle infiorescenze prima della cessione .Anche i pazienti il cui medico nota sulla ricetta “ non triturato”, pagano questa tariffa. “
Oltre a questa situazione, un vero e proprio mostro burocratico, vale ricordare come ha segnalato in varie occasioni la magistratura tedesca come il diritto alla cura e quindi anche all’autocoltivazione costituisca un diritto fondamentale di ogni malato.

Encod sostiene le richieste del dottor Franjo Grotenhermen e spera che il caso si risolva a favore della libertà di cura per i pazienti europei-che prevede la coltivazione della cannabis qualora non sostenuta dalle assicurazioni private e pubbliche o dallo Stato. Libertà di cura e di coltivare costiuiscono nel caso della cannabis degli equivalenti. Tanto che la magistratura tedesca ha in alcuni casi consentito la coltivazione. La legge votata all’unanimità dal Bundestag, può esser considerata,pur con i lati positivi che confortano la lotta iniziata in Germania e in Italia,dove il libro Cannabis come Medicina del dr. Grotenhermen fu pubblicato venti anni fa da Leoncavallo libri,confermano la situazione tuttora paradossale di una medicina considerata tra le più sicure al mondo.

Sentite quì il medico stesso: http://cannabis-hungerstreik.de/

Fri, 08/25/2017 - 09:43 Permalink