Society | Scuola.

La società altoatesina cambia. Con eccezioni.

Insegnanti bilingui: è meglio per loro e per la società tutta.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Ormai è definitivo: il tentativo di introdurre il bilinguismo come requisito per gli aspiranti docenti della scuola pubblica in Alto Adige è stato sventato! Il fronte contrario ha traversato l’arcO di quasi tutte le forze politiche e sindacali (da Fratelli d’Italia alla CGIL/AGB) e l’ipotesi avanzata dalla Giunta Provinciale è stata ritirata. Gli insegnanti della Scuola Pubblica altoatesina continueranno ad essere esonerati dall’obbligo di conoscere ambedue le lingue provinciali, italiana e tedesca. Ne basterà una ( con l’eccezione degli insegnanti di seconda lingua)! Quindi, tutto come prima, come dagli anni ’50 del secolo scorso. Nel frattempo, come è ben noto, non ci sono settori della vita sociale ed economica provinciale che non si siano confrontati positivamente con l’apprendimento della seconda lingua: il settore privato, tutto, dalla più bassa qualifca professionale alla più alta. Il bilinguismo nel settore privato è una condizione sine qua non per lavorare. Nella Pubblica Amministrazione Locale, il bilinguismo è obbligatorio dalla guardia forestale fino al direttore di dipartimento o al poliziotto, senza eccezioni. Quindi il personale insegnante della scuola pubblica rimane l’unica eccezione. Anzi, no, ci sono anche i giornalisti della RAI locale, ai quali non viene richiesta la conoscenza delle due lingue provinciali. Qualcosa non va sotto il sole altoatesino….