Environment | Wer schafft an in der EG?

Pestizide in Gemüse und Obst

Die Wahrheit lässt sich auf Dauer nicht verschweigen.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Im Gemüse das wir am Markt kaufen, befinden sich leider ausreichend schädliche Mengen verschiedener Pestizide, meldet das Erste Deutsche Fernsehen. Und die Vielzahl der verwendeten Pestizide verstärkt noch die schädliche Wirkung jedes einzelnen. Außerdem: in Frankreich wird von den Krankenkassen "anerkannt", dass fortgesetzter Pestizideinsatz bei den Bauern zu Parkinson führen kann. Wer hat die Macht in der EG, Pestizide weiterhin als harmlos zu bezeichnen und deren Verwendung zu erlauben?

http://www.daserste.de/information/wirtschaft-boerse/plusminus/videos/pestizid-cocktails-fast-kein-obst-und-gemuese-ohne-chemie-100.html

http://tu-dresden.de/die_tu_dresden/fakultaeten/medizinische_fakultaet/news/news-20121204-parkinson/newsarticle_view

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Klemens Kössler Sun, 12/20/2015 - 20:58

Der Beitrag ist sehr kurz gefasst und mit Links zu zweifelhaften Berichten versehen.
Nach dem Bericht und den Zweifelhaften und sehr einseitigen Links bleibt eigentlich nur noch Angst und schrecken.
Als Bauer mal wieder toll mit verschiedenen Vorwürfen konfrontiert als Verbraucher mit der Frage "was kann ich überhaupt noch essen" praktisch im regen stehen gelassen.
Landwirtschaft gegen TTIP, David gegen Goliath.
Die Lebensmittel in Europa also die Landwirtschaftlichen Produkte in Europa haben sicher den höchsten Wert an Gesundheit und Rückverfolgbarkeit, sowie Umweltschutz. Dieser Standard wird weiter nach oben getrieben und die Produktsicherheit weiter verbessert.
Wenn Trauben aus der Türkei als Beispiel herangeführt werden ist es eben ein Importprodukt von außerhalb der EU und die EU-Bauern fragen sich sowieso warum diese Produkte mit weniger Sicherheit ihm Konkurrenz machen dürfen und nicht an der Grenze abgewiesen werden.
Wenn anscheinend (absolut unerforscht) Gensoja aus Südamerika für Botulismus in Deutschen Ställen verantwortlich sein soll, bleibt die Frage warum wird das dem Europäischen Bauer vorgeworfen aber der Import dieser Ware nicht gestoppt?
Die Europäische Landwirtschaft hat den höchsten Gesundheitsstandart, die höchste Arbeitssicherheit für ihre Arbeiter die Beste Absicherung für ihre Verbraucher. Es ist nicht schlüssig warum die europäische Landwirtschaft die ärgsten Feinde hat.
Meine Sorge es könnten all die engagierten Umwelt Verbesserer von den Großen Konzernen in Zusammenhang mit leichtgläubigen Vorständen der Umweltmegaverbände ein mieses spiel treiben werden im Buch "Schwarzbuch WWF" von Wilfried Huismann leider bestätigt.
Der Kleinbauer im allgemeinen wird immer mehr erdrückt, vor allem von selbsternannten Umweltaposteln, die "Globalplayer" sind dabei die lachenden Gewinner.

Sun, 12/20/2015 - 20:58 Permalink
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Klemens Kössler Mon, 12/21/2015 - 08:58

Der Ausweg der Bauern vor den Globalplayern zu flüchten wird immer mehr von den Nichtbauern versperrt. Die Konsumenten müssen ihre Macht nützen und beim Einkauf der Lebensmittel bewusst einkaufen was Bauern herstellen und nicht Globalplayer geschickt mit Werbung verpacken.
Ohne Gewissenhafte Verbraucher geht gar nichts.
Immer an den Bauern rumnörgeln nützt gar nichts wenn diese ihre Produkte nicht verkaufen können weil der heuchlerische Konsument nur auf billig schaut und nicht nachdenkt wen er mit dem Kauf unterstützt und wen er außen vor lässt.

Mon, 12/21/2015 - 08:58 Permalink
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Klaus Griesser Mon, 12/21/2015 - 16:38

In reply to by Klemens Kössler

Nicht jeder aber jeder bewusste Verbraucher will, dass im gekauften Obst/ Gemüse keine gesundheitsgefährdenden Stoffe enthalten sind. Beim heutigen Wissensstand darf er daher nicht mehr zu EU-Produkte greifen, solange die EG den Pestizid-Einsatz verharmlost, sondern muss er Bio-Produkte kaufen, was er ja auch zunehmend tut, obwohl die teurer sind. Auf Dauer wird sich der Bauer darauf einstellen müssen, wirklich gesunde Produkte auf den Markt zu bringen. Die Chemiekonzerne verkaufen Euch Bauern mehr Chemie, damit Ihr die Produktionskosten senken und billige Ware herstellen könnt, was sich aber zunehmend als Sackgasse herausstellt. Denn billig heißt nicht gesund.

Mon, 12/21/2015 - 16:38 Permalink
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Sergio Sette Tue, 12/22/2015 - 11:22

In reply to by Klaus Griesser

Il vero problema è quello di trovare fonti di informazione equilibrate e corrette. Passiamo da quelle sponsorizzate dai produttori dei pesticidi a quelle che abbracciano tutte le teorie del complotto immaginabili. Dove davvero stia la verità è davvero difficile da stabilire. Certo, da quando abito al confine di un campo di mele devo dire che sono rimasto shockato dalla quantità dei trattamente e anche (ahimè) dalla scarsa attenzione al rispetto delle regole sulle modalità con cui sono eseguiti per non parlare dell'assenza di reali controlli.
Per questo motivo mi sono orientato ad un approccio d'acquisto diverso e per certi versi "estremo" basato sulla conoscenza diretta del produttore (privilegiando BIO e addirittura il biodinamico, pur con tutti i dubbi sulle teorie/principi su cui si basa). Ma non credo che questo approccio, che è quello dei gruppi d'acquisto, sia un modello esportabile su larga scala, la soluzione va cercata altrove. Certo, nemmeno le boutique del BIO, con prezzi vergognosamente ingiustificati ad appannaggio di pochi possono essere la soluzione...

Tue, 12/22/2015 - 11:22 Permalink
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Ein Leser Tue, 12/22/2015 - 13:25

In reply to by Sergio Sette

Buongiorno sig. Sette,
come avevo già avuto modo di segnalarLe in precedenti commenti, se le mie informazioni sono corrette, il contadino vicino a casa sua e un coltivatore BIO.

Per comodità copio qui un estratto di quanto avevo scritto:

Ho quindi fatto una breve ricerca (spero non me ne voglia) sui pubblici registri (Paginebianche, Geobrowser della Provincia e Tavolare).
Se il suo indirizzo (Sig. Setten.d.r.) e quello a Lana che si trova su Paginebianche, allora il frutteto vicino (l'unico) e la p.f. 789/3 di proprietà del sig. Burger Josef Matthias. Il sig. Burger è produttore Bio iscritto nei registri provinciali(www.provinz.bz.it/landwirtschaft/download/Liste_Biobetriebe_2012_de.pdf)
Quindi, se la mia ricerca è esatta, Lei è fortunato, perché il Suo vicino è un agricoltore che produce secondo le direttive biologiche e quindi può tranquillamente lasciare aperte le Sue finestre.

www.provinz.bz.it/landwirtschaft/download/Liste_Biobetriebe_2012_de.pdf

Tue, 12/22/2015 - 13:25 Permalink
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Sergio Sette Tue, 12/22/2015 - 19:18

In reply to by Ein Leser

Buona sera a lei, sig...
mi spiace ma non avevo visto la sua precedente segnalazione, la ringrazio controllerò. Anche se da quel che vedo (ma ammetto di essere non esperto o informato come lei) ho qualche dubbio. Anche fosse comunque la questione non si sposta di molto, basta spostarsi al più di 100 metri.
Riguardo al suo interesse non si preoccupi, io, al contrario di quanto fa lei, mi presento qui con il mio nome, quindi nei limiti del lecito faccia tutte le ricerche che crede. Peccato che non lasci a me la stessa opportunità.
Certo che un tale interessamento (se non ha accesso ad opencat al tavolare ci si è recato di persona ...) ha un vago sapore di "controllo" di "stasiana " memoria.
Le auguro una buona serata.

Tue, 12/22/2015 - 19:18 Permalink
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Ein Leser Wed, 12/23/2015 - 14:58

In reply to by Sergio Sette

Per quanto riguarda opencat...da quando tutto è informatizzato posso recarmi in Comune e pagando un obolo mi stampano dal tavolare/catasto tutto quello che voglio.
Non sono solito a fare indagini sulle persone ma siccome in diversi commenti Lei ha sempre tirato fuori la storia del contadino suo vicino che impiega una quantità enorme di pesticidi volevo capire meglio la situazione.
Questo perché i miei vicini, contadini pure loro, con i quali intrattengo ottimi rapporti, mi dicono che quanto da Lei raccontato non corrisponde al loro modo di coltivare.

Wed, 12/23/2015 - 14:58 Permalink
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Sergio Sette Wed, 12/23/2015 - 21:21

In reply to by Ein Leser

Come le dicevo, sig. Ein Leser, è un peccato sia per lei difficile presentarsi con nome e cognome. In ogni caso è bene che spieghi il perché del mio essere turbato dal vicino campo di mele. Non ho mai abitato vicino ad un frutteto e non avevo idea del nr di trattamenti che vengono fatti in un anno, specialmente in stagioni piovose. Quello che vedo, che poi è quello che racconto, è un grande numero di sostanze immesse nell'aria , nella terra e quindi nell'acqua. Lei mi dice che nel mio caso posso stare tranquillo e sono contento (anche perché in ogni caso le sostanze arrivano in casa, visto la vicinanza dalle abitazioni - ma non si dovrebbe usare la lancia a mano almeno nel primo filare?) ma la sostanza cambia poco, la quantità dei trattamenti e la modalità con cui avvengono sono davvero un problema. Anche se me ne sono accorto in un caso "benigno", tramite qualcuno che probabilmente, visto la scelta effettuata, la vede come me.
Detto questo mi saluti il vicino e gli dica che sono in debito di un buon bicchiere che se passa da me gli offrirò volentieri.

Wed, 12/23/2015 - 21:21 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Tue, 12/22/2015 - 12:46

In reply to by Klaus Griesser

"Auf Dauer wird sich der Bauer darauf einstellen müssen, wirklich gesunde Produkte auf den Markt zu bringen."
Der Bauer produziert und wird immer das produzieren mit dem er am besten verdient. Ihm ist es Wurst ob bio, konventionell oder biodynamisch, es muss einfach die Kasse klingeln und solange die bewussten Verbraucher die überschaubare wohlhabende Minderheit bleiben die sie sind, klingelt bei ihnen gar nichts.

Tue, 12/22/2015 - 12:46 Permalink