Politics | Il caso

Presepe, parte seconda

Volantini con la Natività e il simbolo di FdI nelle cassette della posta dei bolzanini. Scoppia la polemica, il Pd: “Iniziativa dal sapore blasfemo”.
Gesù
Foto: Pixabay

Lei è Giorgia, è una donna, è una madre, è italiana ed è cristiana. Va da sé che per la leader di Fratelli d’Italia il presepe non si tocca. Un argomento sul quale aveva già in più occasioni espresso la sua indiscutibile posizione di fronte al proliferare delle polemiche sul presepe nelle scuole. Polemiche che dalle nostre parti l’assessore leghista Giuliano Vettorato ha potuto sperimentare da vicino dopo il suo invito, indirizzato ai presidi, a “cristianizzare” il Natale negli istituti scolastici. Una proposta che non era peraltro stata accolta tanto bene dagli stessi studenti. A rinfocolare il dibattito ora è Marco Galateo, luogotenente di Giorgia Meloni a Bolzano. Fdi ha fatto recapitare nelle cassette della posta dei cittadini volantini con sopra rappresentata la Natività, al grido di “distribuiamo il presepe per difendere le tradizioni”. Lo scopo: “sponsorizzare” in tutta Italia la raccolta firme per quattro proposte di legge di iniziativa popolare sull’elezione diretta del Presidente della Repubblica, l’abolizione dei senatori a vita, il tetto massimo alla pressione fiscale nella Costituzione e la supremazia dell’ordinamento italiano su quello europeo. Sul retro dei depliant, distribuiti anche ai banchetti in città, appare anche un riferimento alle prossime elezioni comunali del 2020.

 

 

La trovata non è però piaciuta al Partito democratico: “Sa di blasfemia e rasenta la bestemmia. L’immagine della Sacra Famiglia viene usata come propaganda elettorale senza alcun rispetto per la religione cristiana”. E ancora: “Vergognatevi di usare la fede, la fede cristiana, per i vostri sporchi comodi. Cattivo gusto o blasfemia? La Curia intervenga”. La risposta di Galateo non si fa attendere: “Il Pd locale dice che il nostro presepe è blasfemo. Loro, che lo tolgono ovunque, amici di Quelli che rappresentano Gesù eccitato da un bambino o di quell’artista che ha esposto il crocifisso nella pipì o di Vauro che rappresenta la Sacra Famiglia ironizzando su Bibbiano”. La mobilitazione sovranista in difesa dei simboli della tradizione cristiana è arrivata puntuale anche quest’anno.