Society | Diritti e doveri

CTCU: “attenti ai solleciti di pagamento dell’ASL”

“Sollevano molti dubbi” le raccomandate giunte nei giorni scorsi a numerosi cittadini, relative a fatture che risalgono a più di dieci anni fa.

Il Centro Tutela Consumatori Utenti punta il dito contro le raccomandate con solleciti di pagamento da parte dell’Azienda Sanitaria che stanno giungendo a moltissimi cittadini in Provincia di Bolzano
In merito alla legittimità di tali solleciti il CTCU “avanza più di qualche dubbio”, nello specifico a proposito delle “fatture assertivamente non saldate ed emesse tra il 2004 e il 2005” che - precisa l’associazione per la difesa dei consumatori - “in realtà si prescrivono in 10 anni a meno che non sia comprovata da parte del soggetto creditore l’interruzione tempestiva di tale termine”. 

Il CTCU segnala inoltre che altri cittadini hanno invece ricevuto solleciti per importi ‘dovuti’, per i quali però manca qualsiasi riferimento ad un numero di fattura o alla data di emissione o al nome dell’assistito
I cittadini che hanno ricevuto i solleciti, oltre a rivolgersi al Centro Tutela Consumatori Utenti, hanno anche chiamato l’Asl per ottenere chiarimenti. Ma le chiamate agli uffici di competenza - denuncia CTCU - “sembrano aver seguito una logica da ‘tombola’”. Nel senso ad esempio che un primo utente è stato rassicurato (“La sua fattura del 2005 risulta prescritta, il credito non sussiste e non deve preoccuparsi”), mentre un altro invece è stato messo in guardia “(“Il credito del 2004 sussiste eccome, l’importo va pagato subito, contestare il sollecito non servirà a niente e chi non paga dovrà subire un pignoramento”). 

Il CTCU nel commentare l’accaduto afferma che “il tentativo di incasso di fatture non saldate da parte di aziende pubbliche e private è cosa usuale”, ma che “per i casi in questione si dovrebbero seguire quanto meno i principi vidi per la pubblica amministrazione e cioè quelli di economicità, efficacia ed efficienza”. Dopo di che il CTCU si pone un interrogativo che sorge spontaneo. 

“Come mai solo ora l'Azienda si occupa dell'incasso di fatture di oltre 10 anni fa? Come mai non ha agito prima per incassare i suoi asseriti vecchi crediti nei confronti degli utenti?”

Dopo di che il Centro Tutela Consumatori dice di attendersi “risposte adeguate da parte dell’Ente per risolvere tali situazioni”, che dovranno “essere concordate con i rappresentanti degli enti e con chiare indicazioni da parte dei responsabili del processo amministrativo”. 
Il CTCU conclude quindi con un ulteriore affondo. 

“Far subire ai cittadini gli effetti di negligenze e ritardi da parte di qualcuno non mette certo in  buona luce la qualità organizzativa di un'Azienda pubblica”