“L’arroganza di Caramaschi”
Nel settembre scorso aveva reso pubblica la sua delusione per l’attuale sindaco di Bolzano. Una valutazione politica che quattro mesi più tardi ha portato l’assessore a sport, giovani e decentramento ad annunciare la corsa in solitaria, cercando con tutta probabilità di replicare il risultato che nel 2016 ha consentito alla lista Io sto con Bolzano di ottenere un posto in giunta. Da quest’ultimo frangente, però, tra Angelo Gennaccaro, da una parte, Renzo Caramaschi e i suoi sostenitori dall’altra, è sorto un fitto botta e risposta sfociato in una lite a mezzo stampa e social. “Sono sinceramente imbarazzato dall’arroganza dimostrata da Caramaschi nelle dichiarazioni sui quotidiani” contrattacca su facebook l’esponente centrista. Una tensione destinata a rimanere nell’aria fino al voto del 3 maggio.
Il sindaco chiede le mie dimissioni? Le avevamo messe sul tavolo dopo gli attriti su tram e quartieri, ma ci ha supplicato di non farlo. Ora che non ha più bisogno di dice di andarcene? (Angelo Gennaccaro)
Dimissioni o no
“(Il sindaco) chiede le mie dimissioni? - sbotta Gennaccaro - Eppure le avevamo praticamente messe sul tavolo quando c’erano stati attriti su temi quali tram e circoscrizioni, ma ci ha quasi “supplicato” di non farlo e noi abbiamo deciso portare a termine il lavoro svolto: adesso che non ha più bisogno ci chiede di andarcene?”.
La lite sulla corsa in solitaria
Per riavvolgere il nastro della polemica occorre tornare a sabato scorso. Dalle pagine di Alto Adige e Corriere dell’Alto Adige è stata lanciata la sfida a Caramaschi - sostenuto da Pd, Verdi e Noi per Bolzano - da parte del giovane assessore, parte integrante della sua giunta. Che sia un gioco di posizione, o una sincera valutazione politica, poco importa. Gli effetti si sono fatti sentire. “Il sindaco ha perso il polso della città” è l’accusa rivolta al primo cittadino, ritenuto colpevole di non aver saputo arginare la deriva a sinistra nel governo del capoluogo. Sulla mobilità, ad esempio. Viabilità in tilt e demonizzazione delle auto, come riportato dal Corriere, sono alcuni punti stigmatizzati da Gennaccaro che punta il dito sui Verdi.
Io non mando via nessuno, ma valuti se ha senso rimanere in giunta (Renzo Caramaschi)
Dalla parte opposta non si è fatta attendere la replica. L’accusa non tanto velata è di opportunismo politico. “Gennaccaro è giovane ma ragiona con mentalità vecchia” è l’invettiva di Caramaschi. Insomma la volontà di fare l’ago della bilancia come nel 2016 sarebbe un tentativo spregiudicato per smarcare Io sto con Bolzano in tempo per il voto, aprendo alle trattative in vista di un’eventuale ballottaggio. “Io non mando via nessuno, ma valuti se ha senso rimanere in giunta” ha aggiunto il sindaco.
Gennaccaro contrattacca
Sentendosi chiamato in causa, Gennaccaro ha voluto chiarire la posizione sua e della lista, dichiaratamente “né di destra né di sinistra”. Dalla pagina facebook di Io sto con Bolzano non ha smesso di pungere il sindaco, sul fatto ad esempio di reagire male alle critiche.
Noi onoreremo fino alla fine il patto di maggioranza. Il sindaco dice che se sarà rieletto non avrò posto in giunta? Bene, se ne ricordi nel caso di un eventuale ballottaggio e che sia coerente: era stato lui a venire da noi
“Se ritiene che abbiamo lavorato male, che ci ritiri le deleghe. Noi però onoreremo fino alla fine il patto di maggioranza, perché abbiamo anche un obbligo morale nei confronti degli elettori. Dice che se sarà rieletto non avrò posto in giunta? Bene, se ne ricordi nel caso di un eventuale ballottaggio e che sia coerente: l’ultima volta è stato lui a venire da noi perché aveva bisogno di allargare la maggioranza ed è stato lui a chiedermi di fare l’assessore”.
Un ‘giovane’ nel 2020 a Bolzano non può volere un assessorato più impegnativo? Caramaschi però non accetta critiche: aspetto piuttosto grave per chi vuole guidare la città
Segue un appunto sulle competenze non di primo piano, giustificate dal sindaco con l’inesperienza dell’assessore alle prime armi nel 2016. “Mentre in altri Paesi non lontano dal nostro i 35enni diventano capi di Stato, a Bolzano, nel 2020, un ‘giovane’ non può nemmeno permettersi di pensare a un assessorato più ‘impegnativo’. Non vogliamo scadere nelle liti condominiali, ma come dimostrato evidentemente il sindaco non accetta critiche: aspetto piuttosto grave per chi vuole costruire una squadra forte alla guida della città”.
Lo scontro continua
Dal Pd giunge a dar man forte Sandro Repetto, ex assessore e ora consigliere provinciale, nonché coordinatore cittadino dei dem. “Non si delegittima il capitano della propria squadra mentre si è in partita. Ora è iniziata la campagna elettorale e legittimamente non tutti sosterranno Caramaschi al primo turno. Ma se si fa per la terza volta il giochetto del posizionamento per interesse personale, beh allora ci si dimette dalla giunta. Per coerenza, per decenza”.
La disputa, è sicuro, non finisce qui.
poteva aspettare il giorno
poteva aspettare il giorno dopo le elezioni per dire a Caramaschi: insieme siamo più forti di prima o alla tuà età sarebbe stato meglio ritirarti in tempo utile ....
Quindi la questione è di
Quindi la questione è di poltrone! E' tutto chiaro ora.