Municipio di Bolzano
Foto: Comune di Bolzano
Politics | Verso il voto

Politica e sondaggi: un cortocircuito

Irrituale la decisione del centrosinistra di effettuare una consultazione così a ridosso delle elezioni e soprattutto con un obiettivo nebuloso.
  • E’ di sabato la notizia che il tavolo del campo largo bolzanino, guidato dal PD, si sarebbe affidato ai sondaggi per una non meglio declinata individuazione del candidato sindaco unitario/della candidata sindaca unitaria  e di punti da inserire nel  programma. 

    Nulla di scandaloso nell’affidarsi ad un’agenzia di sondaggi: è una pratica abituale per saggiare il gradimento della propria agenda politica. Suona irrituale che lo si faccia solo a ridosso delle elezioni e soprattutto con un obiettivo nebuloso.

    Si cerca cioè conferma del gradimento delle politiche fin qui attuate dal centrosinistra che ha governato la città negli ultimi decenni per aggiustare semplicemente il tiro? O si vogliono individuare temi caldi su cui impostare la campagna elettorale? 

    E sulla candidatura unitaria: si cerca la via d’uscita o si vuole la conferma di una candidatura che già c’è per ufficializzarla? Si offre cioè una rosa di nomi già vagliata dal tavolo o è un brainstorming?

    E’ inutile ripetersi che i partiti come li avevamo conosciuti nel novecento non esistono più. E’ anche inutile dirsi che lo scollamento tra politica e cittadinanza è sempre più vistoso.

    Va detto però che quando, di fronte alla crisi dei partiti del centrosinistra, si diede vita al Partito Democratico, la sua missione era, tra le altre, quella di aprire porte e finestre ai cittadini attraverso lo strumento delle primarie che furono il suo atto fondativo. 

    E le primarie, secondo lo Statuto del PD, sono previste in vari passaggi cruciali, quali per esempio l’individuazione del candidato/della candidata ad una carica monocratica di coalizione. 

    Non sono solo le primarie però lo strumento per coinvolgere la base: sono previste anche consultazioni tematiche e referendum. 

    Insomma se i circoli non esistono più, se le dirette zoom hanno riscontri scarsi, si può ricorrere a consultazioni tramite questionari mirati : c’è un ampio indirizzario a cui attingere (il registro degli iscritti ma anche di chi ha partecipato a varie primarie ed ha rilasciato la liberatoria per essere raggiunto da iniziative di partito).

    I media hanno riportato quello che qualcuno ha fatto filtrare al termine della riunione: non hanno fabbricato fake news. E sui social i commenti si sono basati sulle notizie di stampa. 

    Prendersela con i giornalisti e con chi segue la politica per come arriva alla pubblica opinione, non è una gran cosa. Forse sarebbe meglio domandarsi cosa non ha funzionato nella filiera comunicativa dalle segrete stanze all’informazione. 

    Concludo dicendo che se il campo largo dà l’impressione di muoversi talora in maniera dilettantesca, dall’altra parte non c’è nemmeno questo.

    E a maggio si vota