Trentino trilingue, in 2093 per 160 posti
In queste ore che seguono l'approvazione del Job act il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha confermato che rimarrà il limite a 36 mesi per i contratti a tempo determinato. Tre anni e poi dovresti avere un posto a tempo indeterminato. Condizionale d'obbligo perché per tante/i insegnanti nel mondo della scuola spesso l'iter annuale è questo: stipendio fino a giugno, poi due mesi di disoccupazione, quindi si ricomincia una nuova avventura sperando sia vicina a casa.
Ma anche in altri settori c'è grande spazio per la creatività nel costruire i contratti e, nonostante i vari proclami cinguettati da Renzi, il rischio che il dualismo del mercato del lavoro italiano rimanga fossilizzato è alto. O forse più che di dualismo sarebbe corretto parlare di divisione in “caste”: la serie A, stabilità e rapporto indeterminato, la serie B a tempo determinato con una certa continuità, la serie C dei cococo e cocopro quelli che almeno una piccola garanzia di reddito e di diritti ce l'hanno, la serie D delle partite Iva spesso più per opportunità che per scelta, con una piccola zattera in mezzo al mare alla ricerca dei buoni venti.
La lotta negli asili
Dopo molti anni di “cadetteria” in serie B c'è chi aspira a provare la promozione, la grande ebbrezza della massima serie. Il posto, garantito, che riduce fortemente le ansie. Tante maestre d'asilo per anni hanno seguito l'iter contratto-disoccupazione-contratto, sperando che un giorno si sarebbe aperta la serie A.
Per i 160 posti a concorso all'interno del progetto Trentino trilingue si sono però presentati in 2.093, 1666 per la selezione riguardante le scuole materne, 427 per la scuola elementare. La Provincia valuterà ora se effettuare una preselezione tramite un questionario con cinquanta domande a risposta multipla. Questa prima selezione dovrebbe svolgersi in aprile, ed a seguire saranno effettuate le prove concorsuali vere e proprie.
Precarie storiche rischiano di essere scavalcate pur avendo una certa anzianità di servizio, da giovani che magari riuscirebbero a raggiungere subito la serie A. Sulla questione la minoranza consigliare si è mossa in molte direzioni.
Dall'Europa a mozioni ed interrogazioni in Consiglio
La Lega Nord con il suo segretario Maurizio Fugatti ha presentato un atto ispettivo sia in sede locale che alla Commissione europea attraverso il capo delegazione Lorenzo Fontana. L'appello in sede europea si basa su una sentenza della Corte di giustizia, con successiva condanna dell'Italia per violazione della direttiva 1999/70/CE e l'illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi.
Quattro le interrogazioni in Consiglio, presentate dai consiglieri della Civica trentina Rodolfo Borga e Claudio Civettini, ma anche da un esponente della maggioranza, il democratico Luca Zeni.
Le ipotesi di illeggittimità avanzate da Borga derivano dal fatto che la Giunta abbia bandito i due concorsi senza prima consultare la commissione consigliare competente, che avrebbe voluto muovere dei rilievi.
Altri “terreni di lotta” per gli insegnanti
Filippo Degasperi del MoVimento 5 Stelle ha infine depositato una mozione, appoggiata da altri 7 consiglieri di minoranza per chiedere alla Giunta di riconoscere ai docenti trentini abilitati con i corsi Tfa (tirocinio formativo attivo) e Pas (percorsi abilitanti speciali) il valore del titolo senza ulteriori concorsi.
Le graduatorie sono state aperte quando gli insegnanti trentini non potevano ancora aver conseguito il titolo richiesto (a causa di un ritardo organizzativo di 5 mesi dei corsi promossi dall'Università di Trento) e questo ha fatto sì che accedessero gli abilitati delle altre regioni.
1200 firme raccolte
Le precarie della scuola dell'infanzia trentina, che da tempo sono in questa situazione (la loro età fluttua fra i 40 ed i 60 anni), hanno raccolto 1200 firme per chiedere venga data importanza alla loro anzianità di servizio.