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“Penoso garantismo della Lega su Putin”

La senatrice Julia Unterberger critica la Lega, tiepida sulle responsabilità del Cremlino per la morte di Alexei Navalny. “Antica attrazione per Mosca”.
alexei navalny
Foto: ANSA/AFP
  • “Parole intollerabili”, apostrofa così Julia Unterberger, Presidente del Gruppo per le Autonomie, le parole della Lega, espressasi recentemente sulla morte dell'attivista russo Alexei Navalny. Principale oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin, Navalny è deceduto in un carcere in Siberia venerdì 16 febbraio.

    “Le affermazioni di diversi esponenti della Lega sono intollerabili. A voler trovare una spiegazione c’è quell’antica attrazione verso Mosca. Evidentemente non del tutto scomparsa”. Le critiche della senatrice SVP si riferiscono anche alle parole pronunciate oggi dal ministro e vicepremier Matteo Salvini sulla morte dell’attivista russo: “Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi”. 

  • Julia Unterberger, senatrice dal 2018: “Lega che si riscopre garantista con un dittatore che perseguita i suoi oppositori. Davvero non c’è fine al peggio” Foto: SVP

    Il commento di Salvini arriva dopo che ieri, in occasione di una fiaccolata in ricordo di Alexei Navalny a Roma, alcuni esponenti del partito erano stati fischiati per la loro presenza alla manifestazione, vista la “antica attrazione” (per citare Unterberger) che per molto tempo la Lega ha mostrato nei confronti di Vladimir Putin. Molti, infatti, non hanno trovato opportuna la presenza all’evento di Andrea Paganella, parte della delegazione che sei anni fa accompagnò Salvini a Mosca per l’assemblea della Confindustria russa. 

  • Unterberger risponde in una nota a chi, all’interno della Lega, si fa cauto a dare le responsabilità al regime di Mosca: “I giudici a cui fanno riferimento i leghisti sono gli stessi che hanno mandato Navalny in galera per essersi opposto al regime. È noto che nelle dittature i giudici non accertano la verità ma ne costruiscono di comodo per il potere politico. Putin è il mandante di un primo tentativo di avvelenamento, della prigionia, della sua morte. Se non fosse drammatico, ci sarebbe da ridere: la Lega che si riscopre garantista con un dittatore che perseguita i suoi oppositori. Davvero non c’è fine al peggio.”