Environment | Cortina d'ampezzo

“Non sudditi, ma cittadini”

400 persone hanno manifestato a Cortina d’Ampezzo per denunciare l’assenza di servizi per la popolazione e il mancato coinvolgimento sulle Olimpiadi invernali.
Manifestazione Riprendiamoci Cortina 18.3.2023
Foto: Privat

“In trent’anni non ho mai vista una mobilitazione simile” così una residente di Cortina commenta la manifestazione “Facciamoci sentire. Riprendiamoci Cortina”, organizzata dal Comitato Civico Cortina che si è tenuta lo scorso sabato 18 marzo.

400 persone sono scese in piazza Dibona, un risultato importante considerando che la piccola cittadina conta solamente poche migliaia di abitanti. “È il segnale che Cortina c’è – ha commentato la presidente del Comitato Civico Cortina Marina Menardi –. Non siamo solo sudditi sottomessi al feudatario o contorno folkloristico invitati alle cerimonie per fare colore; siamo cittadini che vogliono difendere quello che resta della nostra vita sociale, del nostro territorio, della nostra cultura locale. Cortina ora ce la stiamo giocando davvero tanto, sia sotto il profilo sociale, sia sotto quello paesaggistico e ambientale. Stiamo vivendo un momento storico molto critico: le Olimpiadi si stanno rivelando un boomerang, perché non sono gestite a livello locale, ma da un gruppo di persone di fuori, da Roma, da Venezia, che nulla, ma proprio nulla hanno a che vedere con noi”. 

 

Sono molti gli interventi che si sono alternati dal palco della Conchiglia durante la serata. La maggiore preoccupazione degli abitanti e delle associazioni ambientaliste è la totale mancanza di trasparenza e volontà di coinvolgere la popolazione: “I cittadini sono tenuti completamente all’oscuro delle manovre che si stanno facendo sopra le nostre teste e sul nostro amato paese. La mancanza di trasparenza e di coinvolgimento con la comunità locale sul grande evento è allarmante – denuncia Menardi –. È chiaro ormai che le decisioni vengono fatte altrove, con il benestare dell’amministrazione comunale, che dovrebbe difenderci e tutelarci, e invece non lo sta facendo. Il villaggio olimpico a Campo è la goccia che sta facendo traboccare il vaso. Stessa cosa vale per la pista da bob, la variante ANAS: qualcuno ha visto il progetto definitivo?”

È chiaro ormai che le decisioni vengono fatte altrove, con il benestare dell’amministrazione comunale, che dovrebbe difenderci e tutelarci, e invece non lo sta facendo

Se da un lato Cortina è interessata da maxi progetti impattanti a uso e consumo di turisti e grandi kermesse sportive, dall’altra parte gli abitanti continuano a perdere i servizi di cui hanno bisogno per vivere dignitosamente nel proprio territorio. Alcuni di questi sono stati elencati durante la manifestazione, ove il dito era puntato contro le Amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi 15 anni totalmente prive di una visione e di un programmazione, secondo il Comitato, e che hanno preferito delegare il tutto ai grandi eventi, dai Mondiali prima alle Olimpiadi oggi: i lavori dell’ospedale Codivilla sono fermi da più di un anno, la piscina è chiusa da 11 anni, il cinema Eden chiuso da tre, la ciclabile ancora incompleta è lasciata all'incuria, Il convitto è stato chiuso e il Centro per l’infanzia Montessori rischia di diventarlo, la manutenzione degli edifici pubblici e della rete fognaria è sempre più carente, il campo da tennis senza alcuna assegnazione, le piste da fondo con il collegamento con Dobbiaco è stato interrotto, mentre prosegue il progetto di smantellamento della stazione degli autobus per la costruzione di condomini per conto di un privato e un centro commerciale, in barba al ricorso al TAR avanzato da diversi cittadini.

Come cittadini ci sentiamo umiliati

Il Comitato ha reso noto che il sindaco albergatore Gianluca Lorenzi, anziché presentarsi all’iniziativa e dare spiegazioni alla cittadinanza si sarebbe limitato a inviare una nota stampa qualche giorno prima: “Aveva puntato la campagna elettorale sul coinvolgimento della cittadinanza, per una partecipazione attiva nei grandi progetti, e invece tiene tutto rigorosamente nascosto – sbotta la Presidente –. Ha perfino annunciato che organizzerà una serie di incontri quando i progetti saranno approvati definitivamente. Ci sta prendendo in giro e noi come cittadini ci sentiamo umiliati. Nella nota Lorenzi spesso dà la colpa alla precedente amministrazione, ma ci chiediamo: che cosa c’è di diverso da prima? Non notiamo nessuna rottura con l’amministrazione Ghedina, anzi, si stanno portando avanti i progetti già avviati in precedenza. Se il sindaco precedente non è stato riconfermato – conclude Menardi – ci sarà una ragione, c’è qualcosa che non torna”.