Society | Il report

Libertà di stampa, l’Italia scende al 77° posto

La Penisola perde 4 posizioni nella classifica di Reporters sans frontières. Fra le motivi l'ingerenza del Vaticano. Peggio di noi nella UE solo Cipro, Grecia e Bulgaria.

“La stampa libera può, naturalmente, essere buona o cattiva, ma è certo che senza libertà non potrà essere altro che cattiva”, diceva Albert Camus. Un rischio, questo, che in Italia si fa indubitabilmente sempre più concreto. Il nostro Paese perde infatti ulteriori 4 posizioni nella classifica di Reporters sans frontières (Rsf) sulla libertà di stampa, passando dal già sconfortante 73° posto del 2015 al 77° del 2016. “A maggio 2015 - riferisce la Ong francese - il quotidiano La Repubblica ha riportato che fra 30 e 50 giornalisti sono sotto protezione di polizia perché sono stati minacciati”, aggiungendo che in Vaticano “è il sistema giudiziario che attacca i media”, immediato il riferimento allo scandalo Vatileaks scoppiato in seguito alle inchieste dei giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi. “Due giornalisti - scrive ancora Rsf - rischiano fino a otto anni di prigione per aver scritto libri sulla corruzione e gli intrighi all'interno della Santa Sede”. In Italia nei primi dieci mesi del 2014 si sono verificati 43 casi di aggressione fisica e 7 casi di incendio doloso a case o auto di giornalisti. I processi per diffamazione “ingiustificati”, secondo i dati Rsf raccolti dall'associazione “Ossigeno per l'informazione” che da anni registra notizie sui giornalisti minacciati in Italia, sono aumentati da 84 nel 2013 a 129 nei primi dieci mesi del 2014.

Stupisce che Paesi come l'Ungheria del discusso premier Orban (65° posto) o come Burkina Faso e Niger (46° e 47° posto) facciano meglio di noi, mentre all’interno della UE l’Italia è seguita solo da Grecia, Cipro e Bulgaria. In Europa, inoltre, peggio del “Belpaese” ha fatto solo Andorra che in un anno è crollata di 27 posizioni per via delle difficoltà incontrate dai giornalisti nel raccontare le attività delle banche del piccolo Paese tra Francia e Spagna. Dei 180 paesi censiti la prima della classe resta la Finlandia che occupa stabilmente il gradino più alto del podio dal 2010, seguita da Olanda, che guadagna due posizioni rispetto al 2015, Norvegia, in calo di una, Danimarca, in discesa di una posizione, e Nuova Zelanda, in salita di un posto.

Notevole balzo in avanti della Svizzera  - più che per meriti propri per via del certificato peggioramento degli altri Paesi, in un contesto che si è progressivamente degradato -, il paese passa dal 20° posto dell’anno scorso al 7°, oltre a quelli della Tunisia (dal 126° al 96°) e dell’Ucraina (dal 129° al 107°). Chiudono la fila il Turkmenistan, la Corea del Nord, e l’Eritrea, rispettivamente al 178°, 179° e 180° posto. Altro dato degno di nota: netto il sorpasso dell’Europa rispetto all’Africa che a sua volta supera l’America, mentre l’Asia si conferma fanalino di coda. Ovunque, osserva Rsf, i leader politici sono “paranoici” verso i giornalisti e “la sopravvivenza di un'informazione indipendente sta diventando sempre più precaria, sia nei media privati o controllati dagli stati, a causa delle ideologie, soprattutto religiose, ostili alla libertà di stampa”. “Il livello di violenza –  sintetizza l’Ong - contro i giornalisti (comprese intimidazioni verbali e fisiche, e minacce di morte) è allarmante”.

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Mattia Frizzera Thu, 04/21/2016 - 09:01

Sarebbe interessante se il report fosse declinato anche su base regionale per la nostra particolare posizione, fra la zona bianca/gialla mitteleuropea e quella arancio problematica mediterranea.
Vedendo anche i criteri di Rsf per migliorare servirebbero meno autocensura da parte dei giornalisti, un ribilanciamento delle normative (oggi troppo a favore di chi querela), maggiore pluralità e quindi minore concentrazione dei media. Sulla concentrazione il Trentino è più virtuoso e plurale dell'Alto Adige. Per il resto non resta che non avere paura nel fare domande, puntare su nomi-dati-fatti e capire che dove la stampa è migliore si vive anche meglio.

Thu, 04/21/2016 - 09:01 Permalink