Programma M5S Südtirol: lavori in corso

Abolizione della regione Trentino Alto Adige, della proporzionale, del sussidio casa e della norma dei 4 anni per ridiventare "residenti", accorpamento dei 47 comuni altoatesini sotto i 5 mila abitanti, vincolo di due mandati politici, abolizione del controllo politico sulle società pubbliche partecipate, eliminazione del vitalizio dei consiglieri provinciali e limitazione del loro stipendi a 2.500 euro netti (3.000 agli assessori), passaggio al software open source in tutti gli uffici pubblici, riconoscimento della famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi.
Sono solo alcuni dei punti più importante della bozza di programma del Movimento 5 Stelle altoatesino, un lunghissimo elenco di Sì e di No, dal sapore al contempo antico e innovativo, con un "profumo" misto di destra e di sinistra.
Il programma completo è stato reso pubblico in facebook pochi giorni fa ed è ancora un classico work in progress.
In esso è presente anche la proposta di "apertura di un canale digitale RAI o comunque pubblico dedicato alla programmazione della cultura italiana provinciale che affianchi RAI Sender Bozen attualmente quasi esclusivamente dedicato alla programmazione in lingua tedesca".
Per quanto riguarda economia ed ambiente le proposte più radicali mettono sotto accusa le "partnership pubblico private che hanno portato a maggiori costi per i cittadini nel servizio o dei bilanci in rosso annuali da sanare, come Safety Park, Società Aeroporto ed il Parcheggio ospedale".
M5S dedica alcuni punti qualificanti anche al tema della casa, proponendo di contrastare il fenomeno degli appartamenti sfitti e di abbassare drasticamente per 5/10 anni gli affitti degli spazi commerciali Ipes per far fronte alla crisi del commercio al dettaglio.
Il Movimento 5 Stelle esprime invece un'inaspettata apertura nei confronti di un'eventuale modifica dei piani urbanistici "al fine di ottenere (solo nei comuni ad alta densità) la sopraelevazione degli edifici esistenti". M5S desidera anche promuovere una migliore raccolta differenziata dei rifiuti che porti a ridurre/azzerare l'uso delle discariche e "chiudere l'inceneritore di Bolzano".
Sul versante dei trasporti i no riguardano aeroporto di Bolzano, la "Tav di Bolzano", i progetti tram/metrobus definiti "economicamente poco sostenibili" ed il megaprogetto dell'areale ferroviario. I sì si concentrano invece sull'adozione di "tutti quesi provvedimenti normativi atti a ridurre il traffico dei tir sull'autostrada (ad eccezione della BBT/TAV)". Il movimento propone anche una ridistribuzione del costo dei biglietti del trasporto pubblico locale in base al reddito e non all'età.
Dulcis in fundo la cultura e la scuola.
Per quanto riguarda la scuola il Movimento 5 Stelle altoatesino non ha dubbi e propone di "realizzare un sistema scolastico unico trilingue italiano, tedesco e inglese". M5S si dice favorevole alla difesa del patrimonio monumentale "dai tentativi censori e revanscisti" ed alla sua storicizzazione, preoccupandosi che le tutele non siano in mano politica.
Sulla toponomastica la parola d'ordine è una sola: bilinguismo. Punto.
Anche sulla candidatura a Capitale della Cultura "così come essa oggi si presenta" il no è netto.
Il Movimento 5 Stelle auspica anche una radicale riforma della Consulta Cultura della provincia e dei suoi "meccanismi di finanziamento troppo arbitrari".
Dopo aver perorato la causa degli spazi per la "musica giovanile" il movimento spende la sua voce a favore della "attivazione di corsi di formazione politica permanenti aperti ai cittadini interessati che intendono partecipare attivamente alla vita politica della nostra Provincia o candidarsi ai vari appuntamenti elettorali".
Ma... qual è procedura adottata da M5S per l'elaborazione del programma?
Per comprendere come si sia mosso il movimento in questa fase preliminare ci siamo rivolti ad Andreas Perugini, una delle anime principali altoatesini del M5S e principale animatore del movimento di Beppe Grillo a livello locale.
Il lavoro ha preso il via a partire da programma nazionale, "mantenendo i punti imprescindibili e non ammessi al voto", adattandone altri "alle esigenze territoriali" ed eliminando "i punti chiaramente fuori competenza", prima di giungere al dunque e cioè all'individuazione delle tematiche specificatamente locali. Il nuovi punti per poter "passare alla fase successiva" hanno dovuto ottenere "il consenso di almeno il 20% dell'attuale gruppo di attivisti".
Ma... chi sono gli "attivisti"? La risposta è pronta: si tratta di coloro che in questi ultimi anni "hanno partecipato alle precedenti tornate elettorali" ed ai quali più di recente si sono aggiunte altre "persone realmente attive sul territorio".
Il lavoro preliminare è durato 8 mesi e nei giorni scorsi la discussione sulla bozza di programma è stata aperta alla partecipazione di tutti gli interessati attraverso un apposito gruppo facebook al quali al momento tutti possono iscriversi.
Sul social network sono iniziate ad affluire le proposte, argomentate, discusse e poi messe ai voti. "Le proposte che emergeranno non saranno comunque vincolanti" e per valutarle non ci saranno "criteri quantitativi, ma qualitativi".
Alla fine del processo il gruppo di attivisti, allargato attraverso una specifica procedura caratterizzata da "criteri semplici e precisi", "chiuderà il programma che verrà portato alle elezioni".
Il Movimento ci tiene a precisare che in ogni caso sta "già lavorando ad un modello di democrazia liquida permanente, basato sulle piattaforme Airesis o Liquid Feedback".