10 curiosità sui Mondiali 2018
1. C’è una prima volta per tutto
La Russia è alla sua undicesima presenza in un mondiale e ospita per la prima volta la manifestazione. Il traguardo più alto raggiunto dalla nazionale russa è stato il quarto posto nel 1966.
2. Terremoto Mexico
Alle 10.35 di domenica mattina (17 giugno), quando in Italia erano le 17.35, i sismografi messicani hanno rilevato una leggera scossa che gli esperti dell’Istituto di Investigazione Geologica e Atmosferica hanno definito “sisma artificiale”. Cosa l'avrebbe provocato? L’esultanza dei tifosi per il gol di Hirving Lozano nella partita d’esordio del Messico ai Mondiali che ha assicurato alla nazionale di Osorio la vittoria della partita contro la Germania, campione in carica.
3. Naughty ball
Alcuni portieri, in particolare gli spagnoli Pepe Reina e David De Gea, si sono lamentati del Telstar, il pallone ufficiale dei mondiali che è stato criticato per le “traiettorie impossibili da decifrare”.
4. Questione di generazione
Il più vecchio giocatore alla World cup di Russia 2018 (e il più anziano di sempre in un campionato mondiale) è il portiere dell’Egitto Essam El-Hadary con i suoi 45 anni suonati. Il più giovane è invece l’australiano Daniel Arzani che ha 19 anni. L’allenatore più anziano è il 71enne Oscar Washington Tabarez, ct dell’Uruguay, il più giovane è il 42enne senegalese Aliou Cissé.
5. Un’anticchia d’Italia
Magra consolazione ma pur sempre una consolazione, ai mondiali 2018 c’è anche un po’ d’Italia. Le maglie della nazionale islandese ispirate agli elementi naturali dell’isola (ghiaccio, acqua, fuoco) sono state realizzate dallo sponsor nostrano Erreà. Ma c’è anche un giocatore (l’unico) nato in Italia fra i convocati in Russia, si tratta dello spagnolo di origini brasiliane Thiago Alcantara, nato a San Pietro Vernotico, nel Salento.
6. Il caso Marquez
Ancora Messico: il capitano della nazionale Rafael Marquez non può indossare le stesse maglie da allenamento dei suoi compagni di squadra, bere dalle stesse bottigliette, essere nominato “Uomo partita” dalla FIFA, essere intervistato davanti ai cartelloni che solitamente fanno da sfondo alle interviste post-partita. Tutto questo perché dal 2017 è nella blacklist del dipartimento del Tesoro statunitense per il suo presunto coinvolgimento in una operazione di riciclaggio di denaro proveniente dai cartelli del narcotraffico messicani.
7. Gattini is the new polpo
Dopo il polpo Paul del 2010 quest’anno l’indovino ufficiale della manifestazione calcistica più seguita è il gatto Achilles, uno dei felini che sono stati “ingaggiati” per dare la caccia ai topi al museo dell’Hermitage di San Pietroburgo. Achilles sceglie i vincitori di un match mondiale scegliendo fra due ciotole di croccantini contrassegnate dalle bandiere dei team che si sfidano. Il micio parte bene avendo azzeccato la vittoria della nazionale russa contro l’Arabia Saudita.
8. Oh là là
Il CIES, l’osservatorio sul calcio, dice che la Francia è la nazionale la cui squadra vale di più: 1 miliardo e 400 milioni di euro contro il miliardo e 386 milioni del Brasile.
9. Seconda chance
Il ct Juan Antonio Pizzi non è riuscito a portare il suo Cile ai mondiali. È stato esonerato ma è stato reclutato come allenatore dell'Arabia Saudita e perciò ai mondiali ci è andato lo stesso.
10. Lato B
Un tifoso si è tatuato (dove non batte il sole) la scritta “Harry Kane 90+1”. Il riferimento è al gol che l’attaccante del Tottenham ha segnato nei minuti di recupero della partita vinta dall’Inghilterra contro la Tunisia per 2 a 1.
Wenn ich das Foto von den
Wenn ich das Foto von den Bällen sehe, frage ich mich: Wer hat die hergestellt? Unter fairen Bedingungen? Das gilt auch für die Trikots, Hosen, usw. Wo kommt das Zeug her, wer hat es wo hergestellt und unter welchen Bedingungen.
Und wenn ich so das Foto von "gatto Achilles" sehe... muss das sein? Die arme Katze!