Environment | teleriscaldamento

“Un cambio di rotta evidente”

La Federazione Energia Alto Adige accoglie con favore la reintroduzione dei contributi provinciali per il teleriscaldamento, utilizzato già da 18.000 famiglie altoatesine
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Foto: fwn

Abrogati dalla Giunta Provinciale nel 2019, i contributi per l’ampliamento degli impianti di produzione di sistemi di teleriscaldamento già esistenti sono stati nuovamente introdotti con effetto immediato. Una decisione accolta con favore dalla Federazione Energia Alto Adige - SEV: “Il teleriscaldamento è sostenibile e rispettoso del clima e presenta un vantaggio in termini di costi, anche alla luce del rapido aumento dei prezzi del gas fossile - ha affermato il presidente di SEV Hanspeter Fuchs -. Evidentemente c’è stato un cambio di rotta. Dopo tutto, i nostri impianti di teleriscaldamento sono un buon esempio di quanto sia preziosa l’energia rinnovabile prodotta nella nostra provincia”.


Attualmente l’Alto Adige conta la più alta concentrazione di impianti di teleriscaldamento a biomassa in tutta Italia, 78 sistemi in grado di rifornire circa 18 mila famiglie residenti nella Provincia. 
La reintroduzione degli incentivi è stata decisa durante l’ultima seduta di giunta (19 luglio) per far fronte all’aumento spropositato dei prezzi di gas e petrolio, mentre i prezzi di acquisto del cippato, spesso fornito direttamente dai contadini del luogo, e tondame sono rimasti pressoché immutati. Attualmente il 66% della biomassa utilizzata nelle centrali di teleriscaldamento altoatesine proviene dall’Alto Adige e solo il 34% del combustibile viene importato da paesi esteri o dal vicino Trentino.