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Alberghi in Alto Adige: bilancio di Ferragosto

Hotel in Alto Adige pieni e poche camere libere lo scorso fine settimana. "La situazione si è risollevata solo all'ultimo minuto" puntualizza Manfred Pinzger.
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Foto: Screenshot Videoclip

Quella che sta volgendo lentamente al termine si è rivelata un'estate altalenante per il turismo in provincia di Bolzano. I piovosi giugno e luglio sono stati certamente penalizzati dal clima tutt'altro che estivo, ma la situazione è cambiata rapidamente nel mese di agosto e con l'approssimarsi del lungo weekend di Ferragosto. Se i mesi precedenti hanno visto protagonisti la pioggia e il freddo, il caldo che ha annunciato l’arrivo di agosto ha spinto molti a scappare dalle città verso le più miti temperature dell’alta montagna. "Fino a metà luglio avevamo pochissime prenotazioni" ha commentato Manfred Pinzger, presidente dell'unione albergatori dell'Alto Adige "poi sono arrivati i turisti dell'ultimo minuto e il numero di pernottamenti è fortunatamente salito con l’approssimarsi dello scorso fine settimana". I dati raccolti attraverso Booking Alto Adige sono incoraggianti, ed evidenziano come poche stanze siano rimaste vuote durante il lungo ponte di Ferragosto. Il presidente rimane però scettico in merito al bilancio di quest’estate 2013: c’è stato un calo piuttosto rilevante delle presenze turistiche, soprattutto di italiani. La situazione fotografata da Pinzger è la stessa che descrive Evelin Thöni, responsabile marketing dell'hotel Quellenhof in Val Passiria. "A Ferragosto non abbiamo registrato cali nel numero di pernottamenti, anzi. Avremmo potuto riempire una seconda struttura" ha commentato la Töni. "Sono però diminuiti drasticamente i turisti italiani. Se nel 2012 nel periodo di Ferragosto la metà dei nostri ospiti era italiana, quest'anno la quota non superava il 20%" ha riportato la responsabile marketing della storica struttura, dotata di piscine e campi da golf. 

Insomma, i turisti stranieri, soprattutto tedeschi e svizzeri, continuano ad affollare le nostre valli, mentre gli italiani si sono mossi molto meno. Certamente la crisi ha molto a che fare con questo cambiamento. "L'Alto Adige offre strutture e vacanze per tutti i gusti" ha dichiarato Pinzger "e lo ha sempre fatto. Ma abbiamo un occhio di riguardo per gli sportivi e le famiglie". Famiglie che in questo momento non sempre possono permettersi di soggiornare in alberghi a 4 o 5 stelle e che prediligono pertanto piccole strutture a gestione familiare. La proprietaria di una di queste, in Val Casies, quest’anno si è trovata in difficoltà. E non per la mancanza di turisti italiani. "Il calo lo abbiamo iniziato a sentire da almeno cinque anni. I nostri ospiti fissi, per lo più italiani, sono tornati anche quest’anno nella nostra piccola struttura. Eravamo al completo nei giorni scorsi". Ma gli italiani, si sa, vanno in montagna solo ad agosto. Come se la sono cavata nei mesi precedenti? "Male. I nostri ospiti abituali per i primi mesi estivi erano pensionati provenienti dalla Germania. Oggi non vengono più tra le Dolomiti e prediligono Maiorca o le Canarie. Così noi ci troviamo per due mesi senza lavoro".

E’ un dato di fatto che siano le piccole strutture, quelle a una o due stelle, a risentire maggiormente della crisi, come afferma anche Pinzger. "I turisti che vengono dalla Svizzera e dalla Germania prediligono alberghi e strutture che offrono tutti i servizi: dalla sauna ai campi da Golf." Ma non è solo su quello che bisogna puntare. Secondo la gestrice del piccolo albergo in Valle di Casies, i turisti tedeschi si sono allontanati non solo perché è difficile competere con mete come Maiorca, facilmente raggiungibili e comunque economiche, ma perché "ci si è dimenticati di alcune categorie di turisti, come i pensionati, e di quello che sono i loro bisogni".