Society | La polemica

Bufera sulle quote rosa, Avanzo: “offese volgari”

Dure reazioni da parte degli esponenti politici dopo lo “scivolone” del sindaco di Cloz sulle quote rosa, aveva detto: “le donne? Meglio nel letto”.

Dopo il caso di Glorenza e Cortina anche il comune di Cloz, nel Trentino, è ora nel mirino per quanto riguarda la questione delle quote rosa. Il sindaco Natale Fioretta, infatti, in un’intervista pubblicata ieri sul giornale “Trentino”, aveva dichiarato: “le donne? A me piacciono nel letto” in riferimento al fatto che la nuova legge regionale impone che la rapprentanza femminile nella giunta sia proporzionale a quella nel consiglio con arrotondamento per eccesso. Come prevedibile una pioggia di polemiche si è riversata sul sindaco, a partire dalla presidentessa del consiglio regionale Chiara Avanzo:

“Prima ancora che come politica e rappresentante istituzionale, mi sento offesa come donna di fronte a dichiarazioni sessiste che dimostrano come esista ancora una sottocultura che crea discrimine e giustifica la necessità di intervenire legislativamente in un campo dove invece sarebbe auspicabile che fossero solo la ragione, la cultura, l'intelligenza,  a dettare le regole. Mi spiace che certe affermazioni arrivino da chi dovrebbe rappresentare tutti i suoi concittadini, comprese le donne che ha così volgarmente offeso. Certo è che personalmente non vorrei aver nulla a che fare con un uomo che pensa così delle donne e spero vivamente che oltre a scusarsi, possa comprendere il significato di quanto ha detto”.

Non perdonano la gaffe nemmeno Sara Ferrari, l’assessora provinciale alle pari opportunità, e Nadia Mazzardis, membro della segreteria provinciale del Pd e presidente di "Se non ora quando", che su Twitter tuonano:

 

 

A prendere le distanze dalle dichiarazioni di Fioretta anche Lorenzo Baratter, capogruppo del Patt in consiglio provinciale e regionale, che su La Voce della Val di Non commenta così lo spiacevole accaduto: “di fronte a certe uscite, non certo degne di un rappresentante del popolo, non si può restare zitti. Il maschilismo è purtroppo una malattia non ancora del tutto debellata, anche nel moderno e progredito Trentino. Sono purtroppo queste apparenti “leggerezze” – se così le vogliamo chiamare – che poi di fatto consentono altri di sentirsi legittimati in determinati, spregevoli, comportamenti”.