Maggioritario per i comuni sopra i 15mila abitanti
Il prossimo Consiglio regionale a Trento è fissato per il 15-16-17 settembre. Non ci saranno istantanee modifiche alla legge elettorale, visti i problemi per trovare una quadra con gli arrotondamenti per la rappresentanza di genere. Ma dopo la discussione nei mesi invernali verrà varata una nuova legge elettorale nel 2016, che cercherà anche di risolvere i grattacapi avuti nel formare le giunte a Bolzano, Laives, Merano.
Sepp Noggler, assessore regionale agli enti locali, ricorda come «in questo momento ci sono 54 leggi in materia di Comuni nella nostra Regione. Prima di tutto lavoreremo a fare un Testo unico di tutti questi provvedimenti, poi ci occuperemo di legge elettorale».
Il problema "micro", che però ha creato difficoltà nel costruire le giunte nei comuni regionali, è quello dell'"almeno", il "mindestens" nella legge che fa sì che l'arrotondamento per il genere meno rappresentato sia per eccesso. Creando le assurdità come quella di Cortina all'Adige: 12 consiglieri, 7 uomini e 5 donne. Giunta con 5 assessori, dei quali tre devono essere per forza donne. Cortina e Glorenza sono ricorsi al Tar, ma anche in Trentino ci sono state difficoltà, anche se «non se n'è parlato più di tanto - spiega Alessio Manica, capogruppo regionale Pd - perchè nelle amministrazioni locali ci si è adattati». C'è stata qualche difficoltà ad esempio a Volano, così come a Cloz, piccolo centro in Alta Val di Non assurto agli "onori" della cronaca per le inqualificabili affermazioni del sindaco Natale Floretta, che non darebbe ad una donna la competenza per malghe e foreste.
Sia Noggler che Manica sono concordi sul fatto che vada fatto un passo avanti ed uno indietro. Quello avanti prevederebbe l'introduzione di una preferenza di genere: un tentativo era stato fatto a marzo 2015, poco prima delle elezioni comunali, senza successo. Quello indietro invece significherebbe il ritorno alla composizione delle giunte come prima del febbraio 2013: entrambi i generi devono essere rappresentati, ma non necessariamente in maniera proporzionale. Su questo Manica è conscio di dover combattere anche all'interno del Pd Trentino, dove è risaputo che così come nel Pd altoatesino si va d'amore e d'accordo, con Sara Ferrari, assessora trentina all'università ed alla ricerca, che assieme alla ex presidente della Regione Margherita Cogo si è fatta forte promotrice della proporzionalità di genere in giunta.
Sia Noggler, a Malles, che Manica a Villa Lagarina vengono dall'esperienza politica come primi cittadini. E l'architetto lagarino vorrebbe «ridare ai sindaci piena libertà nella composizione delle giunte, un po' come vale per la giunta provinciale».
Ma al di là del problema "micro" dell'almeno-mindestens, c'è quello "macro". Non si sa se Spagnolli mangerà il panettone per andare in metafora calcistica, o correrà la BOclassic per andare nel suo campo congeniale dell'atletica. Ma intanto la sua sofferenza nel costruire una giunta è stata recepita a livello regionale. «Non ci sono margini tecnici possibili per modificare immediatamente la legge - spiega Manica - anche perchè si va alle basi del sistema di voto».
«Sono stati i comuni grandi ad avere dei problemi, possiamo pensare ad un maggioritario come nei comuni trentini per i comuni altoatesini sopra i 15mila abitanti».
Noggler è più deciso e mette dei paletti. «Una legge nuova è indispensabile, anche per le opposizioni. Non è possibile che accada come a Merano che con 34 voti (Josefa Brugger della Buerger Union fuer Suedtirol, ndr) si possa entrare in Consiglio». Per Noggler la legge elettorale va bene così per i piccoli comuni in Alto Adige. Si può pensare ad un proporzionale con correzione maggioritaria? «Sono stati i comuni grandi ad avere dei problemi, possiamo pensare ad un maggioritario come nei comuni trentini per i comuni altoatesini sopra i 15mila abitanti».
Dieter Steger, capogruppo regionale Svp, è più cauto del collega Noggler. «Vorrei prima discuterne con l'opposizione, visto anche che da tempo si parla di come gestire la situazione dei comuni più grandi. A ottobre comincerà il confronto in Alto Adige tra i partiti sul tema». Nel frattempo Spagnolli riuscirà ad andare avanti? «Spero di sì, sarebbe una resa della politica se si andasse subito a votare. Anche andare subito a nuove elezioni vorrebbe dire rischiare di avere un commissario. E certamente il commissario non può fare molto al di là dell'ordinaria amministrazione».