Economy | L’indagine Ire

Come il Covid ha cambiato i consumi

Pandemia e lockdown accelerano la transizione verso l’e-commerce. Il negozio fisico resiste per gli alimentari. Acquisti sotto i livelli pre-crisi, più prodotti locali.
Rider, ecommerce
Foto: shopblock/flickr

L’epidemia di coronavirus e il successivo lockdown hanno inciso profondamente sulle abitudini di consumo degli altoatesini. Lo rileva la camera di commercio di Bolzano che in un’indagine straordinaria condotta dall’Ire, l’Istituto di ricerca economica di Via Alto Adige, punta l’attenzione sulle trasformazioni nel settore commerciale accelerate dalla pandemia. Il fenomeno principale evidenziato è l’incremento della tendenza ad effettuare acquisti online. Finita la quarantena collettiva insomma non si è tornati automaticamente indietro: il cambiamento appare oggi più che mai irreversibile.

 

Acquisti online, non si torna indietro 

 

Lo studio effettuato a luglio traccia i contorni anche a livello locale del consumo post-Covid. Non solo le spese dei consumatori risultano ancora inferiori rispetto ai livelli precrisi, ma sono anche cambiati i canali utilizzati per gli acquisti e la frequenza con cui i consumatori e le consumatrici frequentano determinate tipologie di esercizi

L’epidemia di coronavirus ha accelerato la transizione verso l’e-commerce. Il 41% degli altoatesini e altoatesine dichiara di fare acquisti online

Anche se gran parte dei consumatori e consumatrici predilige ancora acquistare in negozio, l’epidemia di coronavirus ha accelerato la transizione verso l’e-commerce, precisa l’istituto. Il 41% degli altoatesini e altoatesine dichiara di fare acquisti online. Tra coloro che utilizzano internet per i propri acquisti, oltre un quarto dichiara di ricorrere maggiormente al commercio online rispetto ad un anno normale, anche ora che il lockdown è terminato. Ciò evidenzia l’importanza per gli esercenti di dotarsi di un proprio sito, in modo da non perdere una quota della propria clientela.

 

Sul web ma non per tutti i prodotti

 

L’utilizzo dell’e-commerce varia però sensibilmente tra le diverse categorie di prodotti. Ad esempio, il 27% dei consumatori e consumatrici usa internet per l’acquisto di elettrodomestici o articoli di elettronica, informatica e fotografia, talvolta alternando il canale web al negozio tradizionale. Quasi un quinto acquista online abbigliamento e calzature, articoli sportivi, casalinghi e ferramenta, libri e cartoleria. Per i prodotti alimentari, gli articoli per la cura della persona, il mobilio e l’arredamento, invece, oltre il 90% degli altoatesini e altoatesine preferisce recarsi nel negozio fisico.

Per alimentari, articoli per la cura della persona, mobili e arredamento il 90% degli altoatesini e delle altoatesine preferisce recarsi nel negozio fisico

L’emergenza Covid-19 ha tuttavia modificato le abitudini dei consumatori e delle consumatrici anche in ambiti diversi dal commercio. Ad esempio, oltre la metà delle persone in Alto Adige afferma di recarsi più raramente in ristoranti, pizzerie, bar, cinema e teatri rispetto a prima dell’epidemia di Coronavirus, mentre circa un terzo di loro ha ridotto la frequenza con cui si reca dal barbiere, parrucchiere o estetista, in palestra e nei centri benessere. Contemporaneamente si osserva un maggiore ricorso ai servizi di consegna a domicilio di pasti pronti e altri prodotti.

Oltre la metà delle persone in Alto Adige afferma di recarsi più raramente in ristoranti, pizzerie, bar, cinema e teatri rispetto a prima dell’epidemia di coronavirus

 

Spese sotto i livelli pre-crisi

 

Nel complesso, quasi un terzo degli altoatesini e delle altoatesine dichiara che il proprio livello di spesa è ancora inferiore rispetto a prima della crisi. I consumatori e le consumatrici affermano però di prestare maggiore attenzione alla provenienza geografica di ciò che acquistano. In particolare, oltre un terzo degli intervistati dichiara di aver orientato i propri consumi in misura maggiore verso prodotti locali altoatesini. Quasi un quinto dei rispondenti afferma, inoltre, di aver scelto una destinazione in provincia per le proprie vacanze estive.

Un terzo degli intervistati dichiara un livello di spesa ancora inferiore rispetto a prima della crisi. I consumatori però prestano maggiore attenzione alla provenienza geografica di ciò che acquistano

“L’emergenza legata al coronavirus si distingue dalle precedenti crisi non solo per l’entità dei danni creati all’economia, ma anche per come ha cambiato le nostre abitudini - nota Michl Ebner, presidente della camera di commercio -. I consumatori e le consumatrici, con scelte consapevoli, possono fare molto per aiutare le imprese altoatesine. Ciò si rifletterebbe positivamente anche sull’occupazione in Alto Adige.”