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Il presidente Kompatscher ostacola

Il presidente Kompatscher ostacola le procedure per l’indizione del referendum sulla democrazia diretta in Alto Adige. Perché?
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il presidente Kompatscher rifiuta di autorizzare un insegnante quale autenticatore di firma per la richiesta di referendum confermativo. Andreotti come noto diceva "A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina“. Secondo me Kompatscher e i suoi accoliti politici all’interno della SVP stanno pagando dazio alle componenti interne al loro partito che lo hanno osteggiato sin dalla sua prima elezione e di cui lui però ha bisogno per vedersi confermata la sua terza candidatura a presidente della provincia. Tutta la potente ala economica della SVP con a capo il superpotente presidente della Camera di Commercio Michl Ebner è decisamente contraria a qualsiasi forma di democrazia diretta ed è abituata a decidere da sé. In politica lo fa tramite i suoi numerosi rappresentanti eletti a vari livelli. Ora, se Kompatscher vuole ottenere l’appoggio dell’ala economica alla sua terza candidatura deve offrire delle contropartite. Una di queste è il tentativo di eliminare il referendum confermativo previsto all’interno della legge del 3.12.2018 n. 22 intitolata “Democrazia diretta, partecipazione e formazione politica”. Grazie alla proposta presentata dal „cavalier servente“ Carlo Vettori (Forza Italia Alto Adige Südtirol) e approvata dal Consiglio provinciale l’11 giugno di quest’anno, lo strumento del referendum confermativo è stato abolito e proprio per questo un comitato promotore di oltre trenta persone ha chiesto di sottoporre a referendum questa stessa decisione del Consiglio. Se pensiamo che tutto il lavoro preparatorio che ha portato all’approvazione della legge è stato svolto da due consiglieri della SVP (Noggler e Amhof) insieme alla consigliera verde Foppa e che anche questi due consiglieri SVP l’11 giugno scorso hanno votato per l’eliminazione del referendum confermativo, la nostra teoria trova un’ulteriore conferma. Se poi vediamo che in passato la stessa persona aveva già richiesto e ricevuto dal Presidente della provincia lo stesso incarico per l'autenticazione delle firme per referendum provinciali, il dubbio diventa certezza. Lo stato dovrebbe garantire che i requisiti legislativi non impongano restrizioni irragionevoli a nessuna delle modalità di partecipazione diretta dei cittadini previste dalla Costituzione. Per legge lo Stato e dunque anche la nostra Provincia, dovrebbe prevedere percorsi per i promotori di iniziative referendarie per far autenticare le firme, per raccogliere le firme in spazi dove i cittadini possano essere raggiunti e per garantire che la popolazione sia sufficientemente informata su tali processi e sulla possibilità di parteciparvi. La Provincia Autonoma di Bolzano non solo non ha eseguito entro i sei mesi previsti l'adeguamento dei requisiti legislativi per evitare restrizioni irragionevoli alle modalità di partecipazione diretta dei cittadini previste dalla Costituzione, ma ha introdotto misure restrittive e irragionevoli in base ad un "interpretazione restrittiva" della normativa vigente. Bisogna infine citare la delibera del Comitato Diritti Umani presso le Nazioni Unite del 6 novembre 2019 CCPR/C/127/D/2656/2015, che condanna lo Stato Italiano - e quindi le istituzioni previste dallo Stato Italiano come la Provincia autonoma di Bolzano ed i comuni della provincia di Bolzano - quale aderente al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici a rispettare tale patto in quanto "Il Comitato ha ritenuto che il requisito relativo all'autenticazione delle firme, così come applicato in questo caso, fosse irragionevole. La questione in generale ne apre un’altra particolare, ma di pari importanza: come noto la famiglia Ebner è la maggiore azionista dell’Athesia e l’Athesia ora è proprietaria sia del Dolomiten che dell’Alto Adige. Come si comporteranno i due maggiori quotidiani provinciali in relazione alla campagna referendaria? Garantiranno a tutti un’informazione indipendente, esauriente e puntuale oppure si adopereranno anch’essi per ostacolare la campagna referendaria?

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Gianguido Piani Fri, 08/20/2021 - 19:54

Un metodo pratico per la raccolta di firme dovrebbe essere, tra gli altri strumenti, l'organizzazione di un sito accessibile con Tessera Sanitaria, Carta d'Identita' Elettronica e SPID. Questi sistemi sono legalmente equivalenti a una firma reale autenticata, ci si puo' fare la domanda di pensione o confermare la dichiarazione fiscale. Forse il metodo piu' rapido sarebbe quello di appoggiarsi al portale Buergernetz Suedtirol.
C'e' un'organizzazione per la raccolta di firme? Questa e i partiti di opposizione (pro referendum) potrebbero mettere rapidamente insieme un comitato tecnico? Gestire un sito online ha costi ridotti e non è una tecnologia difficile, un paio di persone competenti sarebbero sufficienti. E' una strada percorribile?

Fri, 08/20/2021 - 19:54 Permalink