Economy | Commercio

Come cambia la spesa dei nuovi turisti

Cala la fiducia nel commercio al dettaglio, in parte a causa della minore propensione alla spesa dei turisti. La presidente di Confesercenti: "Cambia la tipologia di turista e così ciò che interessa. Anche i bolzanini hanno un potere d'acquisto ormai risicato"
Obstplatz Piazza d'erbe Bozen
Foto: Seehauserfoto
  • "La Germania in questo momento è in difficoltà e questo si ripercuote anche sul nostro afflusso turistico. Questo si nota soprattutto a Bolzano, dove i turisti germanici sono stati sostituiti da quelli statunitensi, più interessati al cibo che ai vestiti o al commercio tipico del centro città". A denunciare un marcato calo della fiducia nel commercio al dettaglio, attribuibile in parte a un netto cambio di spesa dei turisti, è Elena Messina Bonaldi, Presidente Confesercenti Alto Adige Südtirol. "Ultimamente - continua Bonaldi - ci si è spostati su un turismo con una fascia di reddito più elevata. Abbiamo constatato un aumento di turisti provenienti dagli Stati Uniti, che ricercano ristoranti di livello, vini di categoria, e di coloro che provengono dal mondo arabo, che però cercano brand di lusso presenti tipicamente in città più grandi rispetto a Bolzano". 

  • Elena Messina Bonaldi (insieme ad Arno Kompatscher): "La Germania in questo momento è in difficoltà e questo si ripercuote anche sull'afflusso turistico altoatesino". Foto: Ivo Corrà/Provincia di Bolzano
  • Attualmente quindi i “nuovi turisti” indirizzano i loro acquisti in altri settori rispetto a quelli tradizionali di abbigliamento e calzature. "Non c'è più il tipo di turista che si fa un giro in centro città e si rifà il guardaroba invernale",  osserva Bonaldi.

     

    "Manca il turista germanico, sostituito con quello statunitense più interessato al cibo che ai vestiti e al commercio tipico del centro città"

     

    Questo, secondo la presidente Confesercenti, si ripercuote negativamente sul commercio del centro storico, ma non su quello dei quartieri di periferia che, non essendo abituato alla presenza di turisti, non ne soffre la mancanza. "I commercianti di periferia, però, patiscono allo stesso modo il calo di potere d'acquisto dei cittadini, che è sempre più risicato: gli stipendi non sono proporzionati al costo della vita", dice ancora Bonaldi. 

  • Commercio al dettaglio: peggiora il clima di fiducia nel commercio altoatesino. Foto: Ire
  • A evidenziare il calo di fiducia nel commercio altoatesino è il Barometro dell’economia dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. "Gli imprenditori e le imprenditrici del commercio altoatesino - sottolinea l'IRE nella propria rilevazione estiva - rivedono al ribasso le prospettive di redditività per l’anno in corso. In particolare, si osserva un marcato calo della fiducia nel commercio al dettaglio, attribuibile in parte alla minore propensione alla spesa dei turisti". Quasi un’impresa al dettaglio su cinque prefigura sin d’ora un risultato d’esercizio insoddisfacente. Le imprese lamentano una diminuzione del giro d’affari conseguito con i turisti italiani e stranieri, nonché un generale peggioramento del contesto in cui si trovano ad operare. A livello delle singole branche, le maggiori difficoltà si riscontrano nel comparto dell’arredamento e dei casalinghi e nel commercio senza sede fissa, con circa un quarto delle imprese che lamenta una redditività insoddisfacente. Il maggiore ottimismo si respira invece fra i titolari di farmacie e drogherie.