Politics | Il ddl

Accelerata sui diritti umani

In casi di libertà limitata nessun controllo preventivo del rispetto dei diritti, denunciano i Verdi. Ddl vuole riempire il vuoto normativo. Sì del Consiglio dei Comuni.
Staffler, Foppa, Rabini
Foto: Verdi

Una contemporaneità declinata eticamente passa anche e soprattutto per il rispetto dei diritti umani che deve essere tutelato in ogni ambito dalle istituzioni. Questo il concetto alla base del disegno di legge “Controllo preventivo del rispetto dei diritti umani”, presentato dai Verdi provinciali, Brigitte Foppa, Hanspeter Staffler e Riccardo Dello Sbarba, con lo “zampino” della consigliera comunale Chiara Rabini.

La premessa è prendere atto che in alcune circostanze il diritto alla libertà e a una vita autodeterminata è limitato. “La forma più grave è quella della pena carceraria. Ci sono però anche alcuni momenti o situazioni nella vita in cui di fatto avviene o può avvenire una limitazione della nostra autodeterminazione: quando ad esempio siamo ricoverati in ospedale, o non siamo più autosufficienti, quando invecchiamo e siamo ospiti di una casa di riposo, quando non siamo (più) coscienti, quando abbiamo un disagio psichico o sociale e viviamo in un alloggio protetto, quando siamo ospiti in una struttura di accoglienza, e via dicendo”, spiegano gli ambientalisti.

 

Austria, Italia, Alto Adige

 

L’esempio preso a riferimento è quello dell’Austria dove la difesa civica è responsabile del controllo del rispetto dei diritti umani nelle strutture in cui le persone vivono in una condizione di limitazione delle proprie libertà personali. L’organo civico nomina una commissione che effettua regolarmente delle visite a carceri, caserme, strutture psichiatriche, case di riposo, alloggi protetti, così come strutture in cui vivono persone con disabilità. “Come ci ha raccontato l’ex difensore civico austriaco Günther Kräuter in un convegno organizzato nell’agosto 2016 dalla nostra difensora civica in Consiglio provinciale, nel corso di queste visite sono state constatate diverse situazioni in cui i diritti fondamentali venivano rispettati solo in parte. Carenza di personale, turni, sovraccarico lavorativo, carenze organizzative, strutture antiquate sono solo alcuni dei motivi alla base del problema”, chiosano i Verdi. “Il fatto stesso però che tali visite vengano effettuate comporta una maggiore presa di coscienza rispetto alla problematica e un miglioramento generale della situazione, secondo Kräuter”.

 

 

Altra storia in Italia e in Alto Adige, dove dal punto di vista giuridico sussistono delle lacune. Se da una parte infatti esiste la garante per l’infanzia e l’adolescenza che per legge controlla che vengano rispettati i diritti umani nei confronti dei minori, dall’altra per le persone adulte che vivono in situazioni di libertà limitata non è prevista invece alcuna prassi preventiva in materia di diritti fondamentali. “La difensora civica sarebbe la figura predestinata al compito di controllare preventivamente il rispetto dei diritti umani, ma non ha ancora un mandato ufficiale e questo disegno di legge vuole coprire il vuoto legislativo in materia. Il ddl si pone come un passo chiaro verso una maggiore sensibilizzazione per i diritti umani e il loro rispetto in ogni ambito, anche nella nostra Provincia. Perché anche quando ci troviamo in condizioni di libertà limitate, i diritti umani continuano a valere e abbiamo bisogno di istituzioni e persone che se ne prendano cura e ce lo ricordino”. 

 

La proposta

 

Il disegno di legge, che ha incassato il parere positivo del Consiglio dei Comuni presieduto da Andreas Schatzer (“un dettaglio non da poco”, sottolinea la consigliera Foppa), prevede che nella lista delle funzioni e degli incarichi del difensore civico venga inserito il compito di visitare regolarmente strutture come ospedali, case di riposo per anziani, case di cura, strutture di lunga degenza, alloggi protetti per persone con disagio psichico o diversamente abili, al fine di controllarle e di affiancarle. Il gruppo Verde propone inoltre che il difensore civico possa anche nominare delle commissioni indipendenti che accompagnino e supportino questa attività; che le strutture mettano a disposizione tutta la documentazione necessaria e che al contempo la difesa civica abbia riguardo per le esigenze delle varie strutture.