Due mostre sul “Trasporto 81”
Nell'ambito delle iniziative per “Bolzano Città della Memoria 2022” l'Archivio Storico della Città capoluogo ha promosso al Museo Civico due mostre dedicate al cosiddetto “Trasporto 81” del 5 settembre 1944, il lungo convoglio di carri merci col quale centinaia di deportati politici dal Lager di Bolzano furono trasferiti nel Lager nazista di Flossenbürg, paese della Baviera orientale al confine con l’odierna Repubblica Ceca. Aperto nel maggio 1938, fu destinato a deportati uomini a cui dal marzo 1945 si aggiungono anche deportate donne. Nei sette anni del suo funzionamento più di 96.000 deportat* vi vengono immatricolati; un terzo circa vi trova la morte.
La prima mostra, dal titolo "Trasporto 81: un viaggio, un ritorno 1944-1945”, focalizza l'attenzione sulla deportazione a Flossenbürg del maggiore Ubaldo Pesapane, il cui fondo di materiali originali è stato donato all'Archivio Storico dalla figlia Giovanna. I documenti del “Fondo Pesapane” costituiscono una sezione di significativa importanza della mostra. In contemporanea sullo stesso tema, il Civico ospita anche l'esposizione “I Deportati del Trasporto 81 Bolzano-Flossenbürg 5-7 settembre 1944” curata dall’ANED, Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti. Realizzata da Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini per l’ANED di Pavia, ricostruisce le vicende dei 432 deportati del “Trasporto 81” diretti in alta Baviera. Tra di loro spicca la figura di Teresio Olivelli, esponente di area cattolica ricordato da molti superstiti come esempio di difesa della propria e altrui umanità nel lager.
L'inaugurazione di ambedue le esposizioni è in programma domani, mercoledì 21 settembre alle ore 18.00. In occasione dell'inaugurazione delle mostre verrà presentata la performance teatrale bilingue dal titolo "Uomini non numeri" (musica e testi di Diego Baruffaldi; attori Salvatore Cutrì ed Evi Unterthiner). Repliche per gruppi di massimo 15 persone, su prenotazione, nei giorni 15 ottobre, 5 e 12 novembre, 3 e 10 dicembre 2022.
A Flossenbürg fu deportato e
A Flossenbürg fu deportato e assassinato anche il fratello di Sandro Pertini. C'è un bel libro di Wolfram Fleischhauer: Schweigend steht der Wald, in cui si fa riferimento a questo episodio.