Quattro passi vicino alla bomba
L’immagine è evocativa, quasi cinematografica. A qualcuno farà forse venire in mente “28 giorni dopo”, film apocalittico di Danny Boyle datato 2002, in cui a un certo punto uno sfibrato Cillian Murphy si trova a camminare in una Londra deserta a seguito di un’evacuazione di massa. La scena, quella vera, è stata invece ripresa ieri a Bolzano: un uomo, mani in tasca e passo disteso, a quanto pare incurante di ciò che stava avvenendo a pochi metri da lui, è stato “pizzicato” nell’atto di camminare tranquillamente sul ponte Loreto - da dove poi si è affacciato - mentre gli artificieri stavano disinnescando l’ordigno bellico di circa 250 chili con 123 chili di tritolo (una AN-M64 di fabbricazione statunitense) risalente a uno dei 13 bombardamenti che colpirono la città tra il 2 settembre 1943 e il 28 aprile 1945, e che è stato ritrovato il 9 ottobre scorso nel cantiere di piazza Verdi. Richiamato da un militare, l’uomo si è allontanato, facendo ritardare solo di qualche minuto la missione-bomba. È questa una delle fotografie che rimarranno di domenica 20 ottobre e di una città temporaneamente fantasma.
La sorpresa
Sul piano tecnico tutto è andato liscio: il despolettamento è stato effettuato in poco più di due ore, la bonifica dell’ordigno si è svolta senza particolari problemi per gli artificieri del 2° Reggimento del Genio Guastatori Alpini di Trento. L’intervento è stato coordinato dalla sala operativa della Protezione civile presso la caserma del corpo permanente dei vigili del fuoco in viale Druso dove si è costituito il Centro Operativo Misto (COM) formato dai responsabili degli organismi dello Stato, degli enti locali e delle forze dell’ordine. Presenti, fra gli altri, il commissario del governo Vito Cusumano, il sindaco Renzo Caramaschi e il vice Luis Walcher. 607 in tutto sono state le persone impegnate nel piano di evacuazione e nelle operazioni di disinnesco della bomba in rappresentanza di 21 enti, organismi, associazioni, e uffici pubblici; 205 invece i mezzi impiegati.
Un fuori programma inaspettato ha caratterizzato poi il grande evento. Come ha riportato la Rai, due candelotti di dinamite e una bomba a mano sono stati abbandonati anonimamente, nella notte tra il 17 e il 18 ottobre, vicino alla trincea di sabbia costruita per delimitare l’area in cui si trovava l’AN-M64, e sono in corso indagini per accertarne la provenienza. Qualcuno ha lasciato gli ordigni in questione, funzionanti e di recente fabbricazione, in bella vista, presumibilmente perché li ritrovassero i militari e si occupassero loro dello smaltimento. Fra le ipotesi che circolano è che qualcuno, detenendoli illegalmente, abbia colto l’occasione per disfarsene.
Cessato pericolo
Poco meno di 200 sulle 4mila evacuate le persone che sono state accolte presso il palasport di via Resia allestito dalla Protezione civile, la maggior parte dei residenti del centro storico hanno invece optato per una giornata lontano dal capoluogo. Alle 11.43 le sirene hanno segnalato il termine della delicata operazione, ribattezzata “Zentrum”, dopodiché autostrada, strada statale 12 e linea ferroviaria del Brennero sono state di nuovo aperte.
“La città ha risposto con grande senso civico e di responsabilità a questa impegnativa mattinata”, è stato il commento del sindaco Caramaschi. “Fermare il capoluogo non è stata impresa facile, ma con la collaborazione di tutti, siamo riusciti a liberarci dell’ordigno. Tutto si è svolto con ordine e la comunità ha risposto in maniera molto disciplinata. Un grazie ai cittadini, alle forze dell’ordine, agli enti e alle associazioni intervenuti, ai volontari. Un grazie particolare agli artificieri che hanno dimostrato ancora una volta la loro grandissima professionalità. La nostra Protezione civile ha dimostrato che, con l’impegno di tutti, si può riuscire a realizzare un’operazione di questo tipo in brevissimo tempo. Tutti hanno messo in campo l’impegno che serviva e il risultato è stato all’altezza delle nostre aspettative”. L’ordigno despolettato è stato infine trasferito in una cava a Varna (l’area è stata evacuata per un raggio di 300 metri) e fatto brillare.
Fliegeromb
Fliegeromb’entschärfungszwischenzeit
Bozen 20.10.2019
Festgefangen in der Erden
Soll die Bomb entschärft nun werden
Tief in ihrer Eisackgruft…
Gottseidank nicht in der Luft!
Sonst drängten alle Bombenlärme
Durch Knochen und auch durch Gedärme.
Doch so lässt Stille man gewähren
Die Städtestille ist gut zu hören.
Die Herzen klopfen voller Freud
Fast so, als wäre Friedenszeit.
Drum gönn ich jedem, ohne Neid
Die Bombentschärfungszwischenzeit!
Inzwischen:
Drei Männer schauen voller Ruh
Dem scharfen Aufschlagzünder zu!
Dem Zünder ist das einerlei
Der ganze Spuk ist schnell vorbei!