Society | Illusioni

Ipes: la nuova sede futuribile resterà un sogno

Ecco il progetto vincitore del concorso. Ma il primo edificio italiano multipiano in legno e senza emissioni non si farà: per piazza Matteotti non ci sono i soldi.

A vincere il concorso internazionale di architettura per la nuova sede dell’Ipes di Bolzano è stato lo studio parigino Dorell Ghotmeh e Tane. Ma il progetto non verrà mai realizzato perché - come ci ha confermato l’assessore provinciale competente Christian Tommasini - “non ci sono i fondi e si è decisa la riforma dell'istituto”

Mentre dunque due rioni di Bolzano si apprestano ad essere completamente riconcepiti (Kaufhaus di via Alto Adige South Point di via Galilei), piazza Matteotti invece dovrà attendere tempi migliori

A giudicare dalle simulazioni fotografiche allegate al progetto, piazza Matteotti e la città di Bolzano perderanno davvero un’importante occasione. 

E non è solo una questione estetica
Secondo il progetto dello studio di architettura risultate vincitore la nuova sede degli uffici dell’Ipes sarebbe stata realizzata attraverso la trasformazione del vecchio edificio in una nuova struttura a zero emissioni. Leggasi: niente combustibili fossili grazie a geotermia, pannelli solari, buon isolamento termico e uso di pompe di calore per mantenere bassi i costi di funzionamento di quello che sarebbe potuto diventare, ma non lo sarà, il primo edificio multipiano in legno e e senza emissioni di CO2 in tutta Italia.

Il legno strutturale come alternativa al classico calcestruzzo o acciaio è stato uno degli obiettivi principali del progetto. La grande disponibilità locale di questo materiale rinnovabile è stata la ragione principale per la scelta del legno, ma la sfida principale per il progettisti è stata la concezione di un ambiente di lavoro piacevole. I progettisti si sono addirittura posti l’obiettivo di trasmettere alle persone che vi lavoreranno il senso di calma e di pace tipico di un ambiente casalingo o di uno chalet. 

Il sostanza era stato previsto che l’edificio storico dell’Ipes venisse integrato con struttura, soletta, finiture e mobili interamente realizzati in legno, con una doppia pelle in vetro trasparente volta a “rivelare dall’esterno il carattere monometrico interno”

La scelta del progetto si è inserita nella scelta da parte della città di Bolzano di attuare il progetto europeo di pianificazione "Sinfonia”. Scopo: per diventare la prima Smart City europea, grazie alla collaborazione tra EURAC, Comune di Bolzano, Istituto per l'edilizia sociale (IPES), Agenzia CasaClima e Società Elettrica Altoatesina (SEL).

Ma - per l’ironia della sorte ed i complessi meccanismi dell’economia e della politica - non se ne farà nulla. Le finanze pubbliche, infatti, piangono. E in piazza Matteotti non ci sono privati disposti a spendere decine di milioni per costruire un edificio meraviglioso che però, evidentemente, non consentirà di incamerare guadagni. Così è la vita.

Bild
Profile picture for user Palaia Renato
Palaia Renato Fri, 11/21/2014 - 11:23

I progettisti saranno comunque pagati. Spiace che si avvii un certo progetto, anche interessante e tecnicamente innovativo, senza avere la garanzia del suo finanziamento. Un ulteriore esempio di risorse mandate in fumo, a causa di una programmazione molto approssimativa. Mi sembra di sentire una frase molto ricorrente nei corridoi della politica e della pubblica amministrazione: "intanto si parte, poi vedremo....".

Fri, 11/21/2014 - 11:23 Permalink