Bufera nella Giunta comunale
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“È tutto risolto, non c’è da specularci sopra. Andiamo avanti fino alla fine, tranquillamente”. Una crisi breve ma intensa ha attraversato la Giunta comunale di Bolzano ma, stando alle parole del primo cittadino Renzo Caramaschi, l’ira delle parti coinvolte si è già spenta. A far scattare le tensioni sarebbero state le dichiarazioni di Caramaschi al quotidiano Alto Adige, a cui avrebbe dichiarato di essere in rotta con gli alleati di governo per la questione del terzo mandato dei sindaci. Il “mai più con Pd e Verdi” avrebbe fatto infuriare gli alleati di governo che, nella giornata di ieri (19 novembre), hanno abbandonato la Giunta comunale della mattina. “Dopo le dichiarazioni del Sindaco abbiamo voluto come Verdi un confronto in maggioranza in cui abbiamo chiesto un chiarimento ed presa di posizione del sindaco, che c’è stata poco prima del Consiglio – ha spiegato Chiara Rabini, assessora dei Verdi – ora andiamo avanti per i prossimi mesi con il lavoro per la città”.
“Speravo in un gesto di buon senso di Pd e Verdi”
Le ire del Sindaco verso gli alleati di centro-sinistra riguardano l’approvazione del ddl Locher. Secondo la nuova legge, passata meno di una settimana fa in Consiglio regionale, è previsto un limite di due mandati per i grandi comuni sopra i 15mila abitanti, nonché la cancellazione dei limiti di incarico per gli assessori di ogni Comune. Sia i Verdi che il Partito Democratico si sono astenuti dalla votazione della legge, non sostenendo il terzo mandato, come invece ha fatto la Lega; è bastato questo a far infuriare il Sindaco del capoluogo. “Vietare il terzo mandato ai sindaci è un’idiozia – ha spiegato il primo cittadino – L'azione amministrativa è talmente complessa di questi tempi che tre mandati, se uno ha la voglia, la maggioranza, e se i cittadini lo eleggono, sono più che necessari e giustificabili”. Spiega Caramaschi, ormai fuori dai giochi per le comunali di maggio. “Questa mia polemica non è per una mia vocazione, anche se ne avessi avuto la possibilità non mi sarei ricandidato – ha affermato il Sindaco – Il fatto che ad imporre il limite dei due mandati siano persone che vivono in politica, stando 40 anni in Parlamento, Consiglio regionale o Consiglio provinciale, mi sembra una schifezza. La votazione che hanno fatto PD e Verdi secondo me, è sbagliata, da loro speravo in un gesto di buon senso. Mi sono sfogato con gli assessori Andriollo e Rabini su questa faccenda ma la cosa è finita lì”.
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“Anche se ne avessi avuto la possibilità non mi sarei ricandidato”.
Nonostante tutti gli intervenuti, compresi Rabini e l’assessore PD Juri Andriollo, parlino di chiarimento, il bilancio di previsione 2025-2027 è passato senza i voti del Partito Democratico e dei Verdi. Un inequivocabile segnale di tensione interno alla maggioranza che pesa sia sugli ultimi mesi di mandato che sugli equilibri politici della coalizione di centro-sinistra in vista delle elezioni. “Non ho mai dichiarato di non volere andare mai più in Giunta con Pd e Verdi – ha affermato Caramaschi a SALTO – ho lavorato con loro per 9 anni, approviamo tutto al 99%, poi ognuno ha le sue idee”. Mancano meno di sei mesi alla fine della consigliatura e l’impressione è che si voglia stare insieme, tappandosi metaforicamente il naso, per chiudere la partita senza troppi danni alle future alleanze. Sulle scelte in vista delle nuove elezioni Caramaschi è ancora in fase di valutazione, ma non esclude nulla. “La politica non è il mio mestiere, io sono un amministratore, non un politico”.
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