Attenti a quei due!

Quando due teste non sono meglio di una...
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Finalmente è arrivato il nuovo embrione di bozza provvisoria di proposta per una eventuale legge elettorale.

Benché caratterizzato da un nome - "Italicum" - a metà strada tra il digestivo e la loperamide, le indiscrezioni che a suo riguardo stanno circolando lasciano intravedere i tratti di una meraviglia seconda giusto ad una celebre opera inscatolata dal buon Piero Manzoni.

L’aspirante (se non altro per le origini toscane) premier ed il mancato protagonista de “ Il Signore degli Anelli” (“Io Frodo!” avrebbe potuto asserirlo più del del caro Baggins) sono riusciti, infatti, ad intarsiare una serie di deliziosi ed arguti ghirigori.

Mi piace citarne due:   Preferenze: Una delle pecche del quasi estinto (ah ah!) Porcellum è la presenza dei listini bloccati. La premiata ditta li ha riproposti pari pari, giusto per evitare shock anafilattici da inaspettati contatti con agenti democratico-patogeni.   Premio di maggioranza:  I due amiconi sono riusciti a trovare una formula che può diventare anche peggiore della precedente (ed era difficile: ah, se era difficile!): secondo quanto si legge, infatti, il premio di maggioranza spetterebbe alla coalizione vincente, qualora, al primo turno, questa superasse la soglia del 35%; se ciò non avvenisse, il premio di maggioranza sarebbe aggiudicato al ballottaggio che si terrebbe tra le prime due classificate. Quest’ultima ipotesi apre scenari interessanti: teoricamente il premio di maggioranza (e dunque il Governo, viste le altre clausole introdotte, tipo la pseudo-soppressione del Senato) potrebbe andare ad un partito forte anche solo del 16 % dei voti (al netto delle coalizioni, infatti, è già capitato due volte nella storia recente che il “secondo classificato” alle elezioni politiche si attestasse su questa percentuale, e non è detto che al ballottaggio vinca il primo classificato del primo turno…).   Non è giusto, però, continuare a fare i criticoni e limitarsi alla sterile opposizione. Lancio dunque un paio di proposte alternative:   Modello Nazional-Popolare: Ogni candidato presenta due programmi; un televoto sceglierà quale tra i due portare avanti. Il voto vero e proprio sarà diviso in due turni: nel primo il suffragio sarà limitato ad una giuria demoscopica, nel secondo sarà riaperto il televoto, consentendo così una lunga e stabile premiership a Marco Mengoni o ad Emma Marrone. Tale modello è particolarmente consigliato in caso di elezioni tenute nel mese di febbraio. Un piccolo neo sta nel fatto che tende a favorire gli Amici.   Modello Fede-e-Ragione: Una coalizione, anticlericale e filo-illuminista, si raccoglierà sotto la comune effigie della “Testa”; una seconda coalizione, maggiormente radicata ai valori cristiani, si raccoglierà sotto l’effigie della “Croce”. Formate le coalizioni, Napolitano (chi se non lui?) provvederà a lanciare in aria un apposito strumento circolare avente, su ciascuna faccia, il simbolo di uno dei contendenti. La maggioranza parlamentare sarà assegnata alla coalizione la cui effigie comparirà sul dorso della mano del grande Giorgio. Pro: notevole risparmio di tempo e denaro (non è necessario l’allestimento di alcun seggio). Contro: visti i tempi (ed i soggetti interessati) non è improbabile che l’importantissimo strumento circolare, una volta lanciato in aria, sparisca prima di tornare a terra.   Già meglio, non trovate?