Politics | Dal blog di Nadia Mazzardis

Legge elettorale: le donne sono sparite dall'agenda politica dei partiti?

Si tratta su preferenze o liste bloccate, circoscrizioni ampie o ristrette, ma in giro non c'è più nessuna traccia della questione della rappresentanza femminile. I comitati territoriali di 'Se Non Ora Quando' prendono posizione in merito alla democrazia paritaria.
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La questione della rappresentanza di genere sembra, come tante altre, una di quelle merci da tirar fuori dal 'cappello magico' in epoca di elezioni. Certo, le donne votano! E quindi come non farle sentire importanti, quando il loro voto è richiesto?
Poi però sparisce sotto il tappeto, come tante altre cose. Spesso ci si sente apostrofare con il classico 'i problemi sono ben altri!'. Ma il benaltrismo tutto italiano, ci sta dimostrando che di problemi ne abbiamo molti, primo tra tutti quello dei diritti civili. E di diritto civile si tratta, quando una parte della popolazione è sottorappresentata politicamente. E non solo.

Della rappresentanza femminile non si parla più. O, meglio, ne devono parlare solo le donne. La questione non si comunica più, è sparita dall'immaginario collettivo. E come ben sappiamo ciò che non si comunica... non esiste! 

Anche Se Non Ora Quando Alto Adige Südtirol condivide il comunicato stampa diffuso oggi a livello nazionale, e ne sta diffondendo i contenuti attraverso la propria mailing list. Alla quale si aggiunge una richiesta specifica ad alcuni parlamentari e senatori eletti sul nostro territorio, di prendere una posizione rispetto alla domanda posta.

(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Le donne di "Se non ora quando" chiedono, anzi pretendono che nella nuova legge elettorale siano indicate "precise azioni per assicurare, quale che sia il sistema prescelto, norme che garantiscano una presenza paritaria delle donne".
"Siamo preoccupate - scrivono in una nota - per le modalità e i toni con cui si sta affrontando il tema della riforma della legge elettorale, e ci pare che la discussione sia più incentrata sui vantaggi che le singole forze politiche trarrebbero nell'immediato dall'adozione di questo o quel sistema elettorale, più che sul reale interesse per il bene comune del Paese e sulla determinazione di scrivere regole che restituiscano ai cittadini e alle cittadine un vero potere di scelta".
Un segnale chiaro dell'insufficiente ascolto, per Snoq, e' "la scarsa attenzione al tema della democrazia paritaria da parte di quasi tutte le forze politiche". Se non ora quando ricorda che l''Accordo di azione comune per la democrazia paritaria', sottoscritto da oltre 50 associazioni e che da anni chiede di introdurre nelle disposizioni elettorali norme di garanzia che favoriscano l'elezione delle donne, sottolinea che "Se nel nuovo Parlamento ci sono più donne tra gli eletti, ciò non e' avvenuto grazie alla legge, ma malgrado la legge, per le scelte di alcune formazioni politiche di scegliere le candidature attraverso elezioni primarie, con l'uso della doppia preferenza o designazioni online.
La presenza di un maggior numero di elette ha influito sull'agenda del Parlamento e ha accresciuto l'attenzione sui problemi drammatici di cui oggi sono vittime le donne nel nostro paese: la disoccupazione, la precarietà, la disparità salariale, i licenziamenti per matrimonio o maternità, la mancanza di servizi per la famiglia, la violenza, il femminicidio, la distorsione dell'immagine femminile.
Anche per questo riteniamo indispensabile assicurare la presenza paritaria delle donne in Parlamento". 
"Chiediamo a tutte le forze politiche un'assunzione di responsabilità per rendere finalmente compiuto il nostro sistema rappresentativo. Si tratta di una 'emergenza' democratica: va trattata come tale. In caso contrario sara' una sconfitta che paghera' tutto il Paese, non solo le donne!" concludono. (ANSA).