Environment | L'orso del Trentino

Infografica: ripopolamento dell'orso e opinione pubblica in Trentino


M13 è stato abbattuto poche settimane fa in Svizzera, e veniva dal Trentino. Ecco la storia del Progetto Life Ursus, che ha ospitato M13.
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E' di poche settimane fa la notizia dell'abbattimento di M13, un orso trentino, oltre i confini ocn la svizzera. Per i più distratti, sì, l'orso è tornato tra le nostre montagne già da qualche anno, quando il Parco Naturale Adamello Brenta ha aderito a un progetto europeo di reintroduzione dell'orso in ambienti dai quali era scomparso. Fratelli di questo progetto sono lo svizzero Ursina, e il progetto franco-spagnolo per la reintroduzione dell'orso nei Pirenei. Anche in Austria, nel corso degli anni Novanta, si è tentata una ripopolazione forzata, che ha avuto successo: introducendo dalla Slovenia solo tre orsi la popolazione dei plantigradi è salita da meno di dieci a oltre trenta individui.

In questi progetti il successo non sta solo nell'aumento di orsi nel territorio, ma un ruolo importante è giocato dalla percezione dell'orso nelle persone che abitano i territori di reintroduzione. Per quanto riguarda ad esempio il progetto francese sui Pirenei, gli operatori forestali e i volontari hanno fatto un lavoro di recupero del rapporto storico tra il plantigrado e gli esseri umani, per lo più allevatori di pecore, che hanno colonizzato il massiccio montano a confine tra Spagna e Francia. Gran parte dei fondi stanziati nei cinque anni di attività sono stati concentrati su azioni di sensibilizzazione ed educazione. Anche il progetto Ursina, che chiuderà i battenti lunedì prossimo è intenzionato a tenere aperto il dialogo con la popolazione.

In Trentino il progetto Life Ursus si è concluso da quasi dieci anni – era il 2004. Il lavoro di informazione però non si è fermato, come racconta Claudio Groff dell'Ufficio faunistico del Servizio forestale della Provincia di Trento: “In realtà la provincia ha cominciato a lavorare sull'orso già negli anni Settanta, quando ci si rese conto che gli orsi trentini erano gli ultimi rimasti in tutto l'arco alpino, ma solo a partire dal 2002 la campagna informativa ha cambiato veste”. Con il programma “Conosci l'orso bruno” sono cominciati progetti di formazione scolastica e di sensibilizzazione e ascolto della popolazione.

Ascolto cominciato già nel 1997 quando la provincia decise di aderire al progetto di ripopolamento. In quell'occasione il Servizio faunistico chiese alla popolazione interessata se fosse favorevole al reinserimento dell'orso nel territorio trentino. Più del 70% degli intervistati era d'accordo con questo progetto di arricchimento della fauna locale. Gli stessi dati sono emersi dal sondaggo compiuto nel 2003. “Prima di chiudere il progetto abbiamo chiesto alla gente del luogo se era contenta della convivenza: tre quarti della popolazione si riteneva soddisfatta”. Il risultato si è letteralmente ribaltato nel 2011, quando la provincia ha realizzato il terzo sondaggio d'opinione. “A causa dei danni e della paura verso questi animali, i favorevoli all'orso sono oggi il 30%, contro il 60% di contrari”, racconta Groff.

Ha influito il fatto che i danni provocati dagli orsi nel 2010 siano stati particolarmente ingenti. Bisogna però tenere conto che quell'anno è stato molto sfortunato per le scarse risorse naturali a disposizione dei plantigradi. L'anno successivo, infatti, i danni provocati da orsi si sono ridotti del 50%. “Noi pensiamo che abbia influito anche la prevenzione” commenta Groff, che osserva come “analizzando il trend, i danni non crescono in proporzione alla popolazione di orsi”. Probabilmente anche informazione e prevenzione stanno facendo il loro effetto. Stanno tornando anche linci e lupi, e quindi progetti di sensibilizzazione diventano sempre più necessari. “E' fuori dubbio che la possibilità di permanenza di questi bellissimi animali è strettamente legata all'accettazione della loro presenza da parte dell'uomo” - conclude Groff.

 

I dati vengono dal “Rapporto orso 2011" – Servizio Foreste e Fauna -Provincia Autonoma di Trento” e dal rapporto “Ours des Pyrénées : territoires de présence et gestion des populations”.

 

Pittogramma “€” da The Noun Project

Crediti immagine: G. Frank Peterson