Environment | insetti molesti

Zanzara tigre, diffusione in crescita

Continua ad aumentare la presenza della zanzare tigre, soprattutto nelle città. I Comuni fanno appello ai cittadini: "Eliminate i ristagni d'acqua".
Zanzara tigre
Foto: Foto LPA

Il caldo-caldo si sta facendo attendere, ma per evitare che le zanzare tigre diventino duemilacinquecento milioni di miliardi, come paventava l’entomologo Claudio Venturelli in un’intervista di Gabriele Di Luca uscita su Salto.bz cinque anni fa, occorre iniziare ad attuare le misure di prevenzione necessarie. Che poi, in realtà, si risolvono ad un’unico tipo di intervento: l’eliminazione dei ristagni d’acqua.

 

La mappa diffusa un paio di settimane fa dall’Agenzia per l’ambiente è impressionante. Le zone giallo-ross-nere, che appaiono come delle colate di lava viste dal satellite, indicano in realtà il grado di diffusione dell’insetto più detestato del pianeta. La strisciolina al centro del fondovalle, come si vede, è di colore nero. Indica cioè un "proliferazione molto alta". Il Laboratorio biologico ha predisposto una mappa dei comuni particolarmente colpiti dal fenomeno della zanzara tigre. "Se ne evince un elevato rischio di diffusione In piena e tarda estate fino a una quota di circa 600 metri sul livello del mare dal Burgraviato fino alla Bassa Atesina. Nella bassa val Venosta, in val Passiria e in val d’Isarco (fino a Varna) fino a 700 metri sul livello del mare sussiste invece un alto rischio di endemicità", ha spiegato l’esperto Filippo Cassina in una nota diffusa da Palazzo Widmann. "Il monitoring sulla diffusione della zanzara tigre 2020 evidenzia un trend di costante crescita in Alto Adige con un record di uova rilevate nella tarda estate rispetto al 2013, anno di avvio dei rilevamenti", ha aggiunto Edith Bucher, biologa del laboratorio.

Ai primi di maggio è tornato a riunirsi il gruppo di lavoro prevenzione zanzara tigre con l’obiettivo di predisporre un piano di lotta integrata all'insetto. Della task force fanno parte esperti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, del Servizio veterinario provinciale, dell'Ufficio provinciale prevenzione, promozione della salute e sanità pubblica e dei Comuni di Bolzano e Merano. "Il documento con le linee guida, in fase di elaborazione, è pensato per i Comuni ai quali fornirà informazioni e misure per programmare e attuare la lotta integrata alla zanzara tigre come previsto dal Piano nazionale per la prevenzione, il controllo e la lotta agli arbovirus 2020-2025", ha spiegato Alberta Stenico, direttrice del Laboratorio biologico. "In prima linea si tratta di eliminare possibili luoghi di deposizione delle uova ed evitare così lo sviluppo delle larve in primavera che nel corso dei mesi estivi possono dar vita a miliardi di esemplari di zanzara tigre", ha aggiunto.

 

Secondo le indicazioni del piano nazionale, i Comuni interessati sono chiamati a adottare misure di prevenzione della diffusione della zanzara tigre e a predisporre un piano strategico in caso di malattie dovute alla trasmissione di arbovirus, come Dengue o Chikungunya, per evitare l’eventualità di un’epidemia. Le amministrazioni comunali e i cittadini sono invitati a evitare ogni ristagno d’acqua all’aperto nel periodo compreso fra maggio e ottobre. Dove ciò non sia possibile devono essere adottate misure adeguate per arginare la proliferazione della zanzara tigre. Ulteriori informazioni sono reperibili sul  portale della Provincia dedicato all'ambiente nella apposita sezione e nel seguente video:


 

Per quanto riguarda il capoluogo il Comune, con una nota diffusa il 20 maggio ha fatto sapere che, come già avvenuto negli anni scorsi, ha attivato un servizio di eliminazione dei ristagni di acqua e di trattamenti antilarvali nelle aree pubbliche quali strade, piazze e aree verdi. Ma se anche i privati non fanno la loro parte, anche le operazioni svolte dalla mano pubblica non possono avere gli effetti sperati. “Da aprile a ottobre – informa il Municipio - è in vigore l'ordinanza del Sindaco n.2 del 2018 che chiede anche a tutti i cittadini di eliminare o trattare adeguatamente i ristagni e le piccole raccolte di acqua sulle proprietà private Quando questo tipo di operazione viene eseguita costantemente, si riesce ad avere un efficace controllo della diffusione delle zanzare, come  confermato anche dal monitoraggio eseguito negli ultimi anni dal Laboratorio Biologico Provinciale”.