Visto con gli occhi di un uomo trentino, ex politico (seppur di breve corso) che potrebbe essere ihr Vater (non è un modo di dire, ora che ci penso mia figlia ha 38 anni come lei!) il gesto della Katharina Zeller è umanamente accettabile, politicamente tollerabile, culturalmente interpretabile, psicoantropologicamente comprensibile.
La fascia - un ornamento anacronistico seppur tuttora in voga.
Era un maschio patriottico, il sindaco uscente, che armeggiava con la fascia tricolore intorno al suo corpo di libera donna sudtirolese, neosindaca di una città nobile e multietnica. La fascia, a me obiettore di coscienza (seppur totalmente solidale con la resistenza armata ucraina) ricorda anche le fasce intorno alle pance di generali e marescialli, un ornamento anacronistico seppur tuttora in voga.
Eppoi lei, K. Zeller, l’ha tenuta addosso qualche secondo, poi si è “sfasciata” ma si è anche successivamente scusata. Naturalmente, si sono aperte le cateratte dell’indignazione nazionale. Empörung, in tedesco, parola interessante perché significa rivolta, ribellione, ammutinamento ma anche indignazione. L’adoperava, a metà Ottocento, il filosofo dell’individualismo anarchico Max Stirner, in contrapposizione alla rivoluzione, che porta quasi sempre a un nuovo sistema più repressivo di quello che ha rovesciato. E non a caso Marx se la prese molto, con il Max. La rivolta di Camus: etica, umana, politica perché esistenziale.